Pezzi di Pizzo

Gli unti dal Signore

La colpa non è nostra, di noi palermitani intendo. Ma Dio ci ha voluti così, e Fiorello, il suo profeta su Rai 2 lo ha ribadito. Noi a Palermo friggiamo tutto, dal compensato ai bulloni avanzati dei meccanici. Galleggiamo nell’olio, il Comune ci dovrebbe fare una fortuna con il riciclo degli oli esausti, potremmo farci un termovalorizzatore bio solo con quelli.

La mattina il palermitano si sveglia pensando già a cosa deve mangiare, è fissato con il cibo, la sua fame, “pititto”, è atavica, millenaria. Ma mentre a Catania si sbafano la rosticceria noi, nella Conca d’oro friggiamo tutto. Iniziamo con le ciambelle, alcune di dimensioni ciclopiche e passiamo alle spirituali Iris con ricotta. Ma questo per quei concittadini moderati e di bon ton. Altri preferiscono già cominciare la giornata con un Calzone Fritto della Romanella, tempio laico degli Unti, oppure con una Arancina del Bar Alba o del Bar Turistico. A mezza mattinata c’è la pausa in cui il duodeno ci urla la sua astinenza. E via con i pezzi fritti mignon dei Cuochini in Via Ruggero Settimo, panzerotti e krapfen, o a pezzature più adatte alle nostre panze. Crostini, spiedini, ravazzate, e chi più ne ha più ne metta. Poi c’è il pranzo e giù un trionfo di verdure in pastella, cardi, cipolle, peperoni, carciofi, melenzane ammollicate, e l’immancabile caponata. E poi pesce au volonté, calamari, gamberi, surici, cicirielli, sarde allinguate, fritto di paranza e gastrite alla panza.

Ma poi c’è tutto il mangiare di strada, il novello street food, e vai con le lape di pane e panelle, frittola e rascatura, per le tasche meno abbienti.

Poi c’è il principio generale della cucina locale. Questa, in qualunque casa palermitana rispettabile, si fonda sul soffritto. Qualunque base, menù, piatto ha almeno il 50% di soffritto, altro che cucina leggera, dietetica alla milanese. I condomini olezzano di soffritto già alle 7 del mattino, in particolare per il pranzo domenicale e per Santa Lucia, giornata cittadina del Fritto. Sembra che quel giorno consumiamo la metà delle riserve nazionali di olio. Pertanto mi butterò a imbottigliare olio del Belice prossimamente. Il Signore ci vuole Unti, bisunti e con il tempo consunti.

Così è se vi pare.