La notte tra il 6 e il 7 marzo del 1971 numerosi candelotti di dinamite vennero fatti esplodere sotto la stanza da letto della famiglia Vaccaro, a Francavilla di Sicilia, uccidendo la madre, Eleonora, la figlia di due anni, Daniela, e ferendo in maniera gravissima il padre, Carmelo. Incolumi, per fortuna, gli altri tre figli: Maurizio, Nino e Alessandro.
A essere condannato a 25 anni di carcere per la strage fu Carmelo Oliveri, che aveva agito per strappare a Vaccaro i terreni da quest’ultimo acquistati nelle Gole dell’Alcantara. Nonostante il dolore per l’orribile uccisione di moglie e figlia, Vaccaro ebbe la forza di portare avanti il suo sogno: quello di far diventare le Gole un’attrazione turistica internazionale. Morì, vent’anni fa, attorniato dai figli, che hanno proseguito la sua opera. E che hanno organizzato negli scorsi giorni un ricordo proprio all’interno del Parco botanico e geologico delle Gole, con una cerimonia celebrata da padre Gerry Currò, parroco di Francavilla.
“A vent’anni dal giorno in cui papà ci ha lasciato – ha detto Alessandro Vaccaro, parlando anche a nome dei fratelli Maurizio e Nino – abbiamo voluto ricordarlo. E abbiamo annunciato l’uscita del libro ‘Il sogno di Carmelo‘, perché certe strazianti vicende non abbiano mai più a ripetersi. Inoltre, abbiamo dato incarico a uno scultore importante come Pier Luigi Portale di realizzare un gruppo scultoreo con nostro padre, nostra madre e la nostra sorellina”.
Del libro, che in appendice avrà un saggio sulla Valle dell’Alcantara firmato dall’illustre antropologo Mario Bolognari, ha parlato Alfio Grasso della Algra Editore, sottolineando come quella della famiglia Vaccaro sia stata “Una strage dimenticata”.
“Ma non si comprendono le ragioni – ha aggiunto – di questa perdita di memoria: le storie vanno tutte raccontate e alcune, come questa, più di altre. Perché possono essere di monito: questa vicenda, diventando Letteratura, potrà essere d’esempio per la collettività”.
Momenti commoventi hanno segnato il ricordo di Carmelo Vaccaro: erano presenti i fratelli Francesco, Angelina ed Elena. E quest’ultima ha tracciato un commosso ricordo del dramma vissuto dalla famiglia. Presente alla cerimonia anche Pier Luigi Portale, che ha raccontato di aver “avuto consapevolezza della profondità dei sentimenti che c’erano dietro ‘Il Sogno di Carmelo’”.
“E dai sentimenti – ha concluso – sono partito per progettare un gruppo scultoreo in bronzo che nasca da un dialogo tra l’ambiente e la memoria di questa famiglia”.
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