Il Consiglio dei ministri è convocato per oggi alle 11.15 nel Palazzo Chigi per discutere dell’approvazione del cosiddetto Decreto Sostegni-bis.
Quest’ultimo dovrebbe contenere misure per accompagnare la fine del blocco dei licenziamenti: al lavoro dovrebbero andare circa cinque miliardi di euro per finanziare diversi strumenti, dagli sgravi al 100% fino a seimila euro per il contratto di rioccupazione alle norme sui contratti di solidarietà, dalla proroga di sei mesi della cassa per cessazione e l’estensione dei contratti di espansione alle imprese da oltre cento dipendenti.
Provvedimenti che rappresentano, ha sottolineato il ministro Andrea Orlando, una “importante anticipazione” di nuove “forme di flessibilità” verso la pensione di cui bisognerà valutare “gli effetti” in vista della fine della sperimentazione di Quota 100.
Altri tre miliardi andranno alla Sanità tra esigenze del commissario per l’emergenza (1,5 miliardi), smaltimento delle liste di attesa (500 milioni), fondi per vaccini e ricerca ma anche per istituire il nuovo codice di esenzione dal ticket per il monitoraggio di chi è stato ricoverato dopo il contagio.
In arrivo anche un altro stop, fino alla fine di giugno, per le cartelle esattoriali.
I giovani saranno al centro dell’attenzione con norme a favore dell’acquisto della prima casa, mentre per le famiglie in difficoltà arriveranno anche altri quattro mesi di Reddito di emergenza e altri 500 milioni ai sindaci per aiuti con buoni spesa e affitti.
La norma “salva-Comuni” a rischio dissesto potrebbe invece essere inserita nel corso dell’iter di conversione del decreto.
Secondo i primi particolari del decreto, che avrebbe già un centinaio di articoli, nella volata finale sarebbe spuntato il tentativo di garantire un nuovo finanziamento degli incentivi per la rottamazione e l’acquisto di veicoli meno inquinanti, anche se sempre a benzina o diesel.
La voce che potrebbe però non entrare nel testo base del provvedimento, per essere lasciata alle scelte parlamentari.
Quanto al Superbonus, in attesa della proroga per tutti al 2023 che dovrebbe arrivare con la manovra, il sottosegretario Gava annuncia uno stanziamento di altri otto miliardi di euro.
Ieri c’era stato il via libera definitivo dell’Aula della Camera al decreto legge Sostegni, finanziato con i trentadue miliardi dello scostamento di bilancio autorizzato dal Parlamento nel gennaio scorso e che interviene, prioritariamente, con nuovi ristori a favore delle imprese svincolando gli interventi dai codici Ateco.
I voti a favore sono stati 375, nessun contrario, 45 gli astenuti.