“Finora è stato un governo pragmatico e prudente. Serve continuare così, perché la fiducia dei mercati finanziari è fondamentale”. Daniel Gros, storico direttore del Centre for european policy studies (Ceps), parla positivamente dell’attuale esecutivo a guida Giorgia Meloni in un’intervista alla Stampa, aggiungendo che “sotto il profilo della politica fiscale non si è comportato male. Mi piace un’espressione spesso sentita nelle ultime settimane”. Quale? “‘I soldi sono pochi’. Se Meloni continua su questa linea, alla lunga potrebbero esserci frutti importanti. Il pragmatismo è utile”.
Sul rischio di sostenibilità del debito italiano, Gros è chiaro: “Con un ammontare del genere, il rischio c’è sempre. Punto. Quanto è remoto? Per il momento lo è. Contano la fiducia e la credibilità. Ovvero quello che farà questo governo e quello che vareranno i successivi”. E sugli extraprofitti bancari, “non è stato utile parlarne così – dice l’economista tedesco – Adesso i mercati finanziari guarderanno con monitoraggio maggiore. Vale a dire, quale sarà il testo finale. Se sarà digeribile dalle banche oppure no, il danno sarà ovviamente minore. C’è una situazione di cauta attesa”.
Si parlava di frenata globale. Cosa rischia l’Italia? “Una perdita di velocità di espansione economica, che potrebbe arrivare a essere una contrazione – spiega Gros – Il contraccolpo più significativo potrebbe arrivare dal segmento delle esportazioni. Che però non hanno una grande importanza per il gettito. Quindi, in teoria, non sarebbe così pericoloso per la politica fiscale del Paese. Questa è la buona notizia”. Quella meno positiva è invece che “se la situazione diventa più complicata a livello macroeconomico per il Paese, allora ci sarà un aumento del premio sul rischio” e quindi un aumento dei tassi d’interesse sui titoli di Stato italiani. “Anche in questo caso prudenza di bilancio e solidità dei conti pubblici aiutano”, conclude.