Sfumato il bis alla Regione, per Nello Musumeci si profila un incarico rilevante nel governo targato Meloni. Secondo indiscrezioni, all’ex presidente della Regione potrebbe andare la delega al Mezzogiorno. Molto probabilmente non sarà ministro, ma vice o sottosegretario. Una nomina strategica, di rilevanza, che salderebbe il rapporto con Renato Schifani. Il confronto tra la Sicilia e Roma avrebbe dunque una corsia privilegiata sia in termini di fondi che di scelte amministrative.
Se per Musumeci la strada sembra tracciata, per Gianfranco Micciché è ancora tutto da definire. L’ex presidente dell’Ars deve scegliere se fare le valigie per Roma dove potrebbe avere un ruolo di primo piano in Forza Italia, o se restare in Sicilia e ambire alla sua rielezione a Palazzo dei Normanni. Se optasse per Palazzo Mazada, non è escluso che possa ricoprire il ruolo di capogruppo al Senato. A quel punto lascerebbe sia il seggio all’Ars, che andrebbe a Francesco Cascio, sia la guida della segreteria regionale.
Procede, intanto, il lavoro di Renato Schifani che sta definendo la giunta. Confronti, incontri con i partiti. Accontentare tutti sarà una missione proibitiva, ma a semplificare le cose ci ha pensato il riconteggio che ha tolto un seggio all’Ars, da 5 a 4. Il gruppo di Lombardo, dunque, non ha più i numeri per chiedere due assessori come invece dovrebbero spettare a Salvini e Cuffaro. La Lega, in particolare, chiede almeno un assessorato di peso e già si profila la scelta del catanese Luca Sammartino all’Agricoltura.
E uno in più, 4, potrebbe andare a Fratelli d’Italia per continuare a rafforzare l’asse su cui si muove il nuovo governo.