“Buon lavoro al #GovernoDraghi. Con un augurio particolare alla nuova ministra per il Sud. Mara Carfagna, qui è tutto pronto per il passaggio di consegne”.
Questo il post di Giuseppe Provenzano, nisseno, 38 anni, del Pd, ministro per il Sud uscente, diretto alla salernitana Mara Carfagna, 45 anni, vicepresidente della Camera e “voce libera” di Forza Italia, che torna al governo dopo aver guidato, dal 2008 al 2011, il dicastero delle pari opportunità.
E tutti si augurano che pari opportunità riesca a dare adesso al Sud di questo Paese, che, secondo le indicazioni dell’Ue, dovrebbe destinare gran parte dei fondi del Recovery fund per risollevare l’economia del Mezzogiorno. Magari attingendo al “patrimonio” di progetti accumulato dal suo predecessore.
“In questi mesi, tra i più difficili della nostra storia nazionale – ha ricordato Provenzano nel post -, mi sono battuto, nel solco della Costituzione, per ridurre disuguaglianze, liberare potenzialità, rimuovere ostacoli, colmare divari. Ho provato a servire le istituzioni con disciplina e onore. Ho ultimato il resoconto delle attività svolte, a disposizione del nuovo governo. Lascio un patrimonio di programmi, risorse, strumenti e azioni per il Sud e la coesione territoriale, con l’augurio sincero a chi verrà dopo di fare ancora di più e meglio”.
Una sfida che Mara Carfagna sembra pronta a raccogliere a nome di quei moderati di centrodestra, molti dei quali meridionali, dei quali è alfiere. Alla fine del 2019, infatti, Carfagna ha fondato l’associazione “Voce Libera” all’interno di Forza Italia, alla quale aderiscono diversi parlamentari moderati e del Sud, oltre a Stefano Parisi, Antonio Martino come presidente onorario, il costituzionalista Alfonso Celotto e l’economista Carlo Cottarelli.
Sono insomma ben lontani i tempi in cui alla deputata, laureata in legge, venivano rimproverate le esperienze giovanili in tv come valletta e presentatrice o l’attività di modella e la fascia di Miss Cinema conquistata durante l’edizione 1997 di Miss Italia.
L’esordio in politica di Mara Carfagna risale al 2004, quando divenne coordinatrice del movimento femminile di FI in Campania e nel 2007 era già coordinatrice Nazionale di Azzurro Donna.
Proprio ai diritti denne donne è stata dedicata gran parte della sua attività parlamentare: ha legato il proprio nome alla legge che ha introdotto il reato di stalking, della quale è stata la principale promotrice.
Si è occupata a lungo di violenza contro le donne e di mutilazioni genitali femminili, guadagnandosi stima e consensi anche fuori della sua parte politica.
Nel 2009 Carfagna ha realizzato la campagna “Nessuna differenza”, la prima contro l’omofobia e la violenza legata all’orientamento sessuale mai realizzata da un Governo in Italia.
E il tre aprile del 2019 la Camera dei Deputati ha approvato l’emendamento di Carfagna al disegno di legge “Codice Rosso”, che introduce in Italia il reato di matrimonio forzato e l’istituzione di un fondo per le famiglie affidatarie di orfani di femminicidio.
Il 19 giugno dello stesso anno Silvio Berlusconi l’ha scelta – assieme al presidente della Liguria Giovanni Toti – per redigere una proposta di modifica dello statuto del partito.