Politica

Gradimento Governatori, Musumeci 12esimo ma in risalita

PALERMO – Aumenta il gradimento del Governatore della Sicilia Nello Musumeci. Secondo il Sole 24 ore è al dodicesimo posto della Governance Poll 2020, un’indagine sul livello di gradimento dei presidenti delle 18 Regioni a elezione diretta e dei sindaci di 105 città capoluogo di provincia realizzata da Noto Sondaggi.

Agli intervistati – un campione di 1.000 elettori per ogni Regione e per ogni Comune – è stato chiesto se, in caso di elezioni oggi, votassero a favore o contro il governatore e il sindaco in carica. Il governatore siciliano aumenta di 13,3 punti rispetto all’anno scorso e di 6 punti rispetto alle elezioni del 2017.
è il terzo presidente per aumento del consenso rispetto al giorno delle elezioni. In testa alla graduatoria c’è Luca Zaia. Il Governatore della regione Veneto è cresciuto in un solo anno dal 62 al 70%. Un dato che costituisce un vero e proprio plebiscito. La nuova impennata è dovuta al gradimento con cui il Veneto ha affrontato l’emergenza Covid, o meglio della determinazione effettuando i tamponi a tappeto. Al 13mo posto il governatore della Lombardia Attilio Fontana con il 45,3%, dei consensi in picchiata rispetto al terzo posto occupato l’anno scorso e dalle percentuali raccolte sia nelle urne sia nello stesso Governance Poll. Il partito che ha raccolto maggiori consensi è la Lega con la conquista delle prime tre posizioni: il già nominato Zaia del Veneto, al secondo posto Fedriga (Friuli Venezia Giulia), e al terzo Tesei (Umbria). Il Partito Democratico registra risultati altalenanti: il presidente della regione Emilia Romagna Bonaccini guadagna 10 punti rispetto all’edizione dell’anno scorso, mentre il segretario Nicola Zingaretti da presidente del Lazio ne perde 8 e finisce all’ultimo posto in graduatoria: con un 31% che rappresenta uno dei peggiori risultati di sempre registrati dal Governance Poll.

Il primo cittadino di Bari, Antonio Decaro, è in cima alla classifica del gradimento dei sindaci. De Caro è anche presidente dell’Anci, e raccoglie un ampio 69,4%, affiancato sul podio dal messinese Cateno De Luca e da Giorgio Gori, sindaco della Bergamo (martoriata dall’epidemia) ex aequo con Marco Bucci, sindaco di Genova. In vista delle elezioni regionali a destra i risultati del Governance Poll offrono una prospettiva buona al ligure Giovanni Toti, confortato anche dalle divisioni dei concorrenti, le stesse che in Puglia complicano il cammino di Michele Emiliano. Per Vincenzo De Luca in Campania (che infatti alcuni sondaggi nei giorni scorsi hanno dato nettamente vincente) ed Enrico Rossi in Toscana la base di partenza sembra più solida.
Dal Governance Poll 2020 emerge la debacle delle due figure simbolo a livello amministrativo del Movimento Cinque Stelle: Virginia Raggi a Roma e Chiara Appendino a Torino precipitano, rispettivamente, al penultimo posto (con un calo di 29 punti rispetto al 67,2% del giorno di elezione) e al 97° (-10,9). Molto deludente anche la performance del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris (al 100° posto con un calo di 24 punti). Tra le grandi città, in lieve crescita i sindaci di Firenze Dario Nardella (34° posto) e di Milano Giuseppe Sala (52°). Deludenti i risultati dei sindaci siciliani: Leoluca Orlando, sindaco di Palermo è all’ultimo posto con Virginia Raggi con un solo decimale di scarto. (38,1% contro 38,2%). In fondo alla classifica anche Salvo Pogliese, sindaco di Catania e il sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino.

Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di #DiventeràBellissima, vede il lato positivo: “Nello Musumeci è al terzo posto tra i presidenti delle Regioni per aumento di gradimento rispetto al giorno delle elezioni. Evidentemente i siciliani riconoscono e apprezzano sempre più numerosi il suo buon governo e i risultati già raggiunti in questi primi 30 mesi di mandato. L’eccellente gestione dell’emergenza Coronavirus, la spesa record dei Fondi Europei, il netto aumento della raccolta differenziata, le politiche sul lavoro- con migliaia di stabilizzazioni ed assunzioni- e l’impegno forte e costante per rivendicare e ottenere infrastrutture degne della nostra regione sono tutti fatti incontestabili”.

Raffaella Pessina