Shock a Gragnano, in provincia di Napoli, dove lo scorso giovedì un giovane di appena 13 anni è morto, si ipotizza per suicidio. Sarebbe deceduto dopo un “volo” dal balcone di casa.
Sul caso è stato aperto un fascicolo. L’ipotesi di reato è di istigazione al suicidio e ci sarebbero già 6 indagati, 5 minori e un maggiorenne.
La vittima aveva soltanto 13 anni, ma conosceva già – purtroppo – la cattiveria umana. Sembra che, prima della sua tragica morte, il ragazzino avesse ricevuto diversi messaggi di insulti e minacce sul cellulare. L’adolescente, quindi, potrebbe essere l’ennesima vittima di cyberbullismo (e bullismo) in Italia.
Si sarebbe lanciato dal quarto piano. Nonostante i messaggi sul cellulare (uno tra i più crudeli diceva esplicitamente: “Ucciditi”) facciano pensare a un suicidio, non si escludono altre ipotesi (seppur meno probabili) come quella della morte per incidente domestico.
Sul caso sono in corso le indagini di rito, affidate al Tribunale per i Minorenni di Napoli. Le autorità competenti hanno disposto l’autopsia sul corpo del 13enne, ma non c’è ancora una data fissata per l’esame.
“Stiamo facendo tutti gli accertamenti e le verifiche sui siti e sui messaggi, da cui trarre notizie”, ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, in riferimento allo sconvolgente suicidio nel suo intervento al Forum Ambrosetti di Cernobbio.
Il caso del suicidio di Gragnano, tragicamente simile a molti anni registrati negli ultimi anni, fanno emergere nuovamente la necessità di parlare di bullismo, cyberbullismo e sicurezza online. E, soprattutto, di punire questi reati: perché quello del 13enne potrebbe essere – il condizionale è d’obbligo date le indagini in corso – una morte indotta da altri, da parole peggiori di qualsiasi altra cosa.
Youpol è l’app della Polizia di Stato che permette di denunciare i casi di bullismo, come di maltrattamenti in famiglia. Uno strumento che va utilizzato dai giovani che si trovano in una situazione di difficoltà per raggiungere le autorità e trovare il coraggio di denunciare.
Infine, si ricorda che esistono diverse associazioni che offrono sportelli d’ascolto per giovani in difficoltà. Una di queste è il Telefono Azzurro, che gestisce il numero d’Emergenza Infanzia 114 per tutte le vittime di violenza.
Immagine di repertorio