E’ un dramma quello che Nikita Pelizon ha raccontato nell’undicesima puntata del Grande Fratello Vip. Dopo aver parlato di suicidio, la scorsa settimana, ieri sera ha rivelato i momenti bui della sua adolescenza. E ha raccontato che a soli 16 anni avrebbe dovuto sposarsi perché lo volevano i suoi genitori, appartenenti alla religione dei testimoni di Geova. Nikita, nonostante la giovane età trovò la forza di rifiutarsi e scappò di casa. Fu l’inizio della su indipendenza, ma da quel momento ha dovuto fare tutto da sola per procurarsi da vivere.
“Non ho permesso alla paura di vincere – ha raccontato tra le lacrime Nikita Pelizon -, non ho permesso al timore dei miei genitori di prevalere. Non sono mai stata una bambina come le altre perché andavo in giro per le case a predicare la parola di Dio e questa cosa non mi piaceva. Mi dicevano che era la sola religione possibile e parlavano di umiltà ma io non sentivo umiltà. Sono cresciuta con la bibbia davanti ma non potevo festeggiare il Natale o il mio compleanno. Anche quando era il compleanno degli altri bambini io dovevo stare fuori dalla porta. Non potevo neanche stare con gli altri bambini fuori dall’orario scolastico”.
Anche i fratelli di Nikita decisero di andare via dalla loro casa, dunque Nikita, rimasta sola, decise di fare la stessa cosa e di cambiare vita. “Per me è stato traumatico quando se ne è andato mio fratello – è il suo racconto -. Epoi mi sono trovata da sola e ho deciso anche io di andarmene a 16 anni quando avrei dovuto sposarmi, ma non ce l’ho fatta”.
E ha raccontato: “Sono scappata, volevo stare due anni al Sud in silenzio senza più avere contatti con la mia famiglia e iniziare la mia vita. La polizia, però, mi ha portato subito a casa e da lì ho iniziato a mantenermi da sola. Mi svegliavo alle 5 andavo al bar, facevo ripetizioni, facevo la babysitter e mi mettevo i soldi da parte. Io avevo il sogno di fare la modella e a 18 anni ho iniziato ad andare in giro per l’Italia a fare foto e da lì i genitori mi cacciarono di casa. Non sapevo dove andare, ho pianto per 4 ore e poi ho guardato il cielo e mi sono detta: sei libera“.
E poi l’ammissione di aver tentato il suicidio: “Non ho scelto io di essere in vita potrò scegliere quando andarmene era il mio pensiero”.