MESSINA – Un grande progetto che dovrebbe essere realizzato nel giro di un anno e mezzo. L’Autorità portuale è pronta a pubblicare il bando per l’appalto dei lavori di realizzazione del nuovo terminal crocieristico sulla banchina Colapesce.
L’importo complessivo della gara è di 6 milioni 750 mila euro e sono previsti 330 giorni da quando si firmerà il contratto per ultimare l’opera. Seguirà il collaudo e nel frattempo ci sarà la pubblicazione di una seconda gara, quella per affidare la gestione dell’intera struttura. Sarà un bando europeo a cui potranno concorrere anche le grandi compagnie per una concessione che non potrà essere inferiore a 15 anni visto i rilevanti oneri di gestione.
Il lungo iter per la progettazione, iniziato nel 2014, si è concluso circa un anno fa con la consegna all’Autorità Portuale degli elaborati esecutivi dalla Milan Ingegneria, che ha lavorato al progetto insieme alla società Ottavio Di Blasi & Partners e allo Studio geologico Graziano-Masi. “Sono soddisfatto – ha commentato Ottavio Di Blasi – ma sarebbe opportuno che adesso ci fosse una continuità tra chi ha fatto il progetto e chi lo realizzerà. Ce ne siamo innamorati e ci piacerebbe garantire la qualità del manufatto, perché il rischio è che sulla parte della direzione lavori, come spesso succede in molte opere pubbliche italiane, si chiudano due o tre occhi”.
“Più che una direzione lavori – ha aggiunto Di Dlasi – sarebbe bello avere una supervisione della realizzazione, come stiamo facendo adesso per il campo di architettura al Politecnico di Milano. Un affiancamento al direttore dei lavori per garantire che venga fatta un’opera fedele allo spirito del progetto. Spesso la direzione lavori è un fatto amministrativo a cui non corrisponde la giusta attenzione. Sono certo che l’Authority farà bene, però l’occhio di un architetto amorevole può fare la differenza”.
In questo lungo percorso progettuale è stato necessario qualche aggiustamento. “All’inizio – ha sottolineato il responsabile unico del procedimento, Massimiliano Maccarone – era prevista una spesa di 3 milioni e 700 mila euro, ma siamo arrivati a 5 milioni e 500 milaeuro di lavori più le spese per sondaggi e rilievi, quindi adesso superiamo i 6 milioni di euro”.
L’impianto del progetto è rimasto sostanzialmente lo stesso, a parte un ampliamento di circa 200 mq, ma è stato necessario un adeguamento alle normative antincendio, sono stati inseriti dei sistemi di apertura delle recinzioni che dividono la città dall’area portuale e uno studio più dettagliato sull’uso dei parcheggi e delle aree esterne al terminal.
Elemento importante sottolineato da Maccarone, dirigente dell’Authority, è che “per la prima volta, dopo 15 anni, l’area portuale si apre alla città. La struttura che verrà realizzata, infatti, diventa snodo per la fruizione dei messinesi di una parte dell’affaccio a mare. Annessi al nuovo Terminal ci sono infatti due grandi parcheggi voluti anche per garantire la redditività dell’investimento. Verrà realizzato un grande cancello a Sud e uno a Nord che possono essere dal concessionario futuro chiusi o aperti in concomitanza con le diverse attività. A Nord c’è una recinzione su rotelle che si apre e si chiude a libro con due configurazioni, chiuso adibito al crocierismo, aperto terminal, bar, ristorante sala conferenze e parcheggi per la città”.
La struttura prevista, a un solo piano, in acciaio, vetro e legno, sarà su una superficie di circa 1.800 mq con una copertura ondulata. La progettazione è stata orientata alla sostenibilità e al risparmio energetico attraverso pannelli solari, coibentazioni e ventilazione naturale, integrati da sistemi tradizionali. La distribuzione modulare rende flessibile l’uso degli spazi in funzione dei flussi dei passeggeri. Il layout interno è organizzato in tre zone: Spina tecnica, Harbor side e City side sulla via Vittorio Emanuele, con bar- ristorante, una vetrina delle eccellenze, chioschi informativi e di servizio e uno spazio multifunzionale dove ospitare mostre e convegni.
Lina Bruno