La Sicilia, con 21.575 aziende, si trova al nono posto della graduatoria del dodicesimo rapporto “Green Italy” realizzato dalla Fondazione Symbola e Unioncamere, tra le regioni con imprese che tra il 2016 e il 2019 hanno effettuato eco-investimenti e/o avrebbero investito nel 2020 in prodotti e tecnologie green.
Ai primi otto posti si piazzano: la Lombardia con 89.784 aziende, la Campania (46.109 imprese), il Veneto (41.529), il Piemonte (40.168), l’Emilia-Romagna (34.491), la Toscana (34.401), il Lazio (29.995) e la Puglia con 24.766 imprese; all’ultimo posto si trova invece la Valle d’Aosta dove le aziende “green”, nel periodo sopra indicato sono 1.562.
La nostra regione è settima per numerosità assoluta di contratti relativi a green jobs la cui attivazione era prevista nel 2020 (62.460); l’incidenza sul totale nazionale è del 5,4% e sul totale della regione è del 35,8%, in tre graduatorie che vedono sempre in testa la Lombardia con 265.563 contratti e incidenze del 23,0% e del 40,0%. Palermo, purtroppo fanalino di coda, è l’unica realtà siciliana nelle graduatorie attinenti alla numerosità assoluta di contratti relativi a green jobs la cui attivazione era prevista per il 2020, riguardanti in questo caso le prime venti province, con 15.636 contratti e incidenze dell’1,4% sul totale nazionale e del 33,0% sul totale provinciale, mentre in testa si piazza sempre Milano (116.418 contratti, incidenze del 10,1% e del 38,6%).
Sul tema è intervenuto Giuseppe Pace, presidente regionale dell’ente camerale, al quale abbiamo chiesto in che modo si potrebbe “spiccare il volo” o quanto meno ridurre il distacco dalle realtà che stanno in vetta.
“Intanto – sottolinea Pace – vorrei evidenziare che nel rapporto Green Italy 2021 “Un’economia a misura d’uomo per il futuro dell’Europa” a cura di Symbola, realizzato in collaborazione con Unioncamere, emerge un dato interessante, cioè che la Sicilia, è tra le regioni italiane in cui l’incidenza dei contratti relativi ai cosiddetti ‘green jobs’ sul totale dei contratti è superiore alla media nazionale. Questo per dire che le imprese dell’Isola hanno mostrato grande sensibilità rispetto a temi che possono sembrare a noi lontani ma che costituiscono il presente se vogliamo assicurare un futuro più pulito e consegnare un mondo migliore alle future generazioni. Il fatto che la Sicilia sia a metà della graduatoria non ci scoraggia, proprio per quanto ho detto. Sono convinto – aggiunge il presidente di Unioncamere Sicilia – che con il Recovery Plan ed i fondi del Pnrr avremo modo di accorciare le distanze con le regioni che sono in testa alla speciale graduatoria”.
Tra le aziende siciliane che investono in prodotti e tecnologie “green” c’è sicuramente Irritec S.p.A., attiva nel comparto dei sistemi di irrigazione. Abbiamo intervistato il presidente e amministratore delegato Carmelo Giuffrè.
“Rivolgendoci a una clientela internazionale, proponiamo soluzioni e sistemi di irrigazione altamente tecnologici e innovativi che consentono un’ottimizzazione delle risorse in agricoltura, riducendo l’impatto ambientale. La sostenibilità è da sempre parte integrante dell’identità Irritec: negli ultimi anni abbiamo avviato diversi investimenti proprio in questa direzione, destinando importanti risorse al nostro reparto ricerca e sviluppo. Un obiettivo che raggiungiamo anche grazie all’applicazione di sistemi digitalizzati e 4.0. Inoltre, per quanto riguarda la produzione abbiamo implementato sistemi di produzione a basso impatto energetico che includono l’installazione di pannelli solari e la riqualificazione energetica degli edifici. Riteniamo anche che sia importante investire sul territorio e generare valore per le comunità locali. Forti di questa consapevolezza, abbiamo scelto di mantenere il nostro centro ricerca e sviluppo in Sicilia, una regione a vocazione agricola e con limitate risorse idriche, dalla quale abbiamo saputo trarre un insegnamento prezioso, improntato alla tutela dell’acqua”.
“Le nostre tecnologie portano con sé l’innata vocazione verso la protezione dell’ambiente. Nell’ultimo anno, i nostri progetti, prodotti e sistemi sono stati applicati su oltre 450 mila ettari di irrigazione sostenibile nel mondo, consentendo un risparmio di circa 900 milioni di metri cubi d’acqua e 70 milioni di kW di energia, per un totale di oltre 83 mila emissioni di CO2 evitate.
Abbiamo, inoltre, integrato questa missione in un progetto di economia circolare ancor più strutturato e mirato agli obiettivi di sviluppo sostenibile: il programma Green Fields – attivo in Italia dal 2015 e oggi anche in altri Paesi del mondo – volto ad incoraggiare gli agricoltori a smaltire correttamente i prodotti in plastica a fine stagione, assicurandone così una seconda vita. Un modello replicabile di economia circolare è, infatti, la chiave per affrontare alcune delle principali sfide globali, quali scarsità di risorse idriche e crescente domanda alimentare”.
“In Irritec, guardiamo all’opportunità di fare sempre meglio per raggiungere un modello di business sostenibile e replicabile nel mondo. Riteniamo che continuando a investire nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni innovative possiamo contribuire a migliorare l’accesso a cibo, acqua e lavoro in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. E lavoriamo anche per valorizzare la Sicilia, il nostro territorio ricco di competenze e professionalità che meritano di essere riconosciute nel mondo”.
Roberto Pelos