A quasi sette mesi dall’annuncio dell’allora premier Giuseppe Conte del decreto che divideva il paese in colori diversi a seconda della diffusione del Covid, l’Italia è per la prima volta tutta in zona gialla: l’ultima regione rimasta in arancione, la Valle d’Aosta, raggiunge le altre 19 che da una settimana hanno iniziato a contare i giorni che le separano dall’inizio di giugno, data in cui quelle che avranno mantenuto per tre settimane un’incidenza di 50 casi ogni 100mila abitanti e un rischio basso saranno in zona bianca.
Ma c’è un altro giorno simbolico: dal primo luglio gli italiani avranno su ‘Io’, la App della Pubblica Amministrazione, il green pass per circolare liberamente in tutta Europa.
Da oggi dunque in tutta Italia sarà possibile spostarsi senza autocertificazione e senza alcun certificato e si potrà pranzare e cenare fuori all’aperto o andare al cinema o a teatro.
Riaprono anche le palestre, come previsto dalla road map definita dal decreto del 18 maggio, dopo mesi in cui ci si è allenati in casa o all’aperto: “era ora” dicono i gestori, mentre il presidente del Coni Giovanni Malagò sottolinea come ci sia stata una “evidente penalizzazione” di questo settore che “è alla base di quasi tutte le attività fisiche della società”.
Con i contagi ormai in costante calo – meno di 2.500 casi e 110 vittime nelle ultime 24 ore, le terapie intensive e i ricoveri nei reparti ordinari che continuano a scendere – le Regioni guardano però già alla verifica delle misure che ci sarà a fine mese e soprattutto al 1 giugno.
Per due motivi: da quel giorno sarà infatti di nuovo possibile prendere il caffè al bancone del bar o pranzare e cenare anche nei ristoranti al chiuso e sarà quello il momento in cui – se il calo dei casi e dell’incidenza proseguirà – Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna potrebbero passare in zona bianca. Seguite, la settimana successiva, da Abruzzo, Liguria e Veneto.
Nella zona bianca, dice il Dpcm, le uniche restrizioni in vigore sono l’utilizzo della mascherina, il distanziamento e l’igiene, oltre alle misure anti contagio individuate dai protocolli e dalle linee guida per i diversi settori.
Ma restano comunque sospesi gli eventi che implicano assembramenti e le attività di discoteche e sale da ballo, all’aperto e al chiuso. Per questo i presidenti di Regione hanno già fatto sapere di lavorare a delle linee guida che rivedano questa impostazione.
“Di regole nelle zone bianche non ce ne sono moltissime – conferma il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga – ci stiamo confrontando con i governatori le cui regioni dovrebbero passare per prime in zona bianca e quelli i cui territori passeranno la settimana successiva, per capire se mettere in campo misure condivise”.
Proposte ancora non ce ne sono ma è probabile che i governatori chiederanno nelle zone bianche di poter riaprire le discoteche, di allentare i protocolli di sicurezza per i relativi settori – ad oggi, ad esempio, non è possibile mangiare in più di 4 al ristorante a meno che non si sia conviventi – e di affrontare il tema di quando ci si potrà togliere la mascherina all’aperto, anche se gli esperti hanno già detto che dovremo tenerle almeno fino a luglio.
L’altra novità l’ha annunciata il ministro per l’Innovazione Vittorio Colao in vista dell’entrata in vigore il 1 luglio del green pass europeo, il certificato che per un anno consente di viaggiare liberamente in tutta Europa e che viene rilasciato a conclusione del ciclo vaccinale (dunque anche con la seconda dose), se si ha un certificato di guarigione dal Covid o se si ha un tampone negativo effettuato nelle 24 ore precedenti.
Il pass sarà a disposizione degli italiani su ‘Io’, la App della Pubblica Amministrazione già scaricata da milioni di persone per poter usufruire del cashback e che nasce proprio per rendere fruibili tutti i servizi pubblici in modo semplice e immediato.
“Verso metà giugno saremo pronti e dal 1 luglio partirà – ha detto Colao riferendosi al green pass – E’ un certificato, non un passaporto e forse non dovremo neppure scaricarlo ma arriverà una notifica e a chi ha l’App Io lo avrà lì dentro”.
‘Io ha infatti le caratteristiche che rispondono alle richieste dell’Ue per essere uno dei canali su cui poter visualizzare il certificato, appena sarà operativa l’infrastruttura che gestisce ed eroga i documenti in formato digitale