Politica

Green pass e politica, proteste flop, autogol Lega, ira Pd



Un autentico autogol politico quello della Lega che, in Commissione
in commissione Affari Sociali, con Claudio Borghi, ha votato ieri per cancellare l’obbligo del Green pass contenuto nel decreto di fine luglio.

A votare contro il provvedimento in Commissione anche Fratelli d’Italia, da sempre schierato sulle posizioni dell’ultradestra – Forza nuova e Casapound in testa – e alcuni fuoriusciti del M5s.

Il Pd chiede l’uscita dalla Lega dal governo

Il problema è che, al contrario degli altri, la Lega appartiene alla maggioranza che sostiene il governo guidato da Mario Draghi, e questo ha causato la reazione del leader del Pd Enrico Letta che ieri, parlando alla Festa dell’Unità di Bologna, ha attaccato: “Stigmatizzo quel
voto, una scelta che pone la Lega fuori della maggioranza”.

“Chiedo un chiarimento politico” ha aggiunto, parlando di “situazione intollerabile” e sottolineando come, nel governo, “tutti debbano essere responsabili” sulle scelte.

Salvini torna a chiedere tamponi rapidi

“È Letta a essere fuori dal mondo!” è stato il tentativo di difesa del Carroccio, secondo cui “Pd e M5s ragionano come se al governo ci fosse ancora Conte, ma per fortuna c’è Draghi”.
E, per cercare di recuperare, Matteo Salvini, nonostante la sua proposta sia stata bocciata da molti scienziati secondo i quali i tamponi rapidi sono proprio il punto debole del sistema Green pass, è tornato a chiederli, “gratuiti e per tutti”.

Renzi, la Lega ha sbagliato tutto

“La Lega ha sbagliato tutto, così come ha sbagliato tutto chi non ha votato con il governo” ha detto Matteo Renzi a Morning News commentando il voto contrario del Carroccio sul Green pass.

“Mi sembra – ha detto il leader di Iv – una manfrina per prendere qualche voto, ma credo che per il governo non ci siano problemi”.

Quanto alla richiesta di Matteo Salvini di affiancare la gratuità dei tamponi all’obbligatorietà del passaporto verde, Renzi è stato drastico: “il Green pass è la soluzione. Punto. Qualsiasi tentativo di annacquarlo è sbagliato”.

Flop e finalità terroristiche

Il fatto è che i salviniani, probabilmente, pensavano, cercando di bloccare il Green pass, di sfruttare l’onda delle proteste delle annunciate manifestazioni dei no vax nelle stazioni ferroviarie italiane.
Ma, invece dello straordinario successo annunciato dagli organizzatori, le proteste si sono rivelate, ieri, un clamoroso flop.
Nelle cinquantaquattro città italiane, da Milano a Napoli, in cui le proteste contro la “dittatura sanitaria” erano state annunciate, c’erano più giornalisti, curiosi e forze dell’ordine che no vax, forse impauriti dal fatto che fossero scesi in campo i leader neofascisti e che la Polizia postale avesse iniziato a indagare anche per “finalità terroristiche” sulle chat di Telegram dei no
vax.
E il Ministero dell’Interno ha annunciato che sono allo studio nuove misure per la tutela da attacchi on line.

La delusione sulle chat no vax

Nessun blocco dei treni, dunque, e lo sconforto dei no vax sui commenti della chat di Telegram “Basta dittatura!” che aveva chiamato alla mobilitazione.
“Ci sono più poliziotti e giornalisti che altro…”, il tenore dei commenti delusi di chi ha partecipato agli appuntamenti, da Trento a Bergamo, da Rimini a Bari, davanti a scali blindati dalle forze dell’ordine. Qualche decina erano i no vax, o meglio no pass, alla stazione Garibaldi di Milano, dove gli agenti hanno impedito l’ingresso a chi non aveva il certificato vaccinale e hanno identificato diversi contestatori.

Pochissimi i manifestanti

Un attivista è stato fermato davanti a Porta Nuova, a Torino, dopo essersi rifiutato di mostrare i documenti ai poliziotti e averli colpiti scalciando.
Nello scalo romano di Tiburtina, fra la trentina di manifestanti anche una decina di Forza nuova, con lo striscione “Italiani contro il Green pass”, mentre a Napoli la manifestazione si è sostanzialmente limitata al presidio di due militanti del Movimento idea sociale con la bandiera tricolore.
Si è preso qualche insulto anche chi ha documentato le manifestazioni davanti alle stazioni, temute ma in molti casi quasi deserte.
Pochi i manifestanti anche a Firenze, dove però era affollato il gazebo della Croce Rossa per il test antigenico rapido, altra via per ottenere il Green pass.
Quella proposta da Salvini e bocciata dagli scienziati.

Minacce on line ai medici

Sulla chat di Telegram “Basta dittatura!” c’erano state minacce – con nomi e numeri di telefono – a scienziati, medici e giornalisti, presi di mira in un climax che ha portato a molestie telefoniche e anche a diverse aggressioni fisiche.

Tanto che la Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere ha denunciato “l’intollerabile violenza nei confronti di medici, infermieri e operatori sociosanitari impegnati nella campagna vaccinale”, e il tema delle intimidazioni alla stampa è finito al centro di un tavolo presieduto dalla Ministro dell’Interno.

Luciana Lamorgese ha sottolineato l’importanza di “individuare specifiche misure finalizzate a rafforzare la tutela dagli attacchi mossi sulla rete non solo nei confronti dei giornalisti ma di tutte le categorie più esposte a episodi di odio in questa delicata fase storica caratterizzata dalla pandemia”.