“Non si può subire ancora l’egoismo di una minoranza e l’ipocrisia di qualche politico alla ricerca di facile consenso. Dobbiamo tutti e presto tornare alla vita normale”.
Così ha detto, qualche giorno fa, il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci commentando la notizia che la Sicilia, da tempo prima per contagi e ultima per numero di vaccinazioni, avendo sforato i parametri dei ricoveri – tutti di no vax – sarebbe entrata in zona gialla.
E adesso, a ventiquattro ore dall’obbligo di Green pass per scuole, treni, aerei e bus a lunga percorrenza, mentre il Ministero dell’Interno alza il livello di attenzione monitorando stazioni ferroviarie e scali aeroportuali per evitare che le proteste superino livelli di guardia, i no vax diventano violenti aggredendo due categorie di “nemici”: scienziati e giornalisti.
A Genova l’infettivologo del San Martino, Matteo Bassetti (nella foto), è stato inseguito e minacciato da un no vax che lo ha riconosciuto per strada e l’ha inseguito, riprendendolo con il telefonino, e urlandogli: “Ci ucciderete tutti con questi vaccini e ve la faremo pagare”.
L’aggressore, un uomo di 46 anni, è stato denunciato dalla Polizia per minacce gravi e Bassetti ha dichiarato: “Non voglio scorte, voglio che lo Stato punisca le persone che minacciano”.
“Molte di queste persone – ha dichiarato inoltre al Corriere della sera – sono veri e propri delinquenti, gestiti non si capisce bene da chi. Sono fenomeni pericolosi, anche se promossi, alla fine da quattro gatti. Che hanno, purtroppo, molta visibilità”.
Crescono comunque le polemiche sulle vere o presunte “coperture politiche” dei no vax, con alcune forze che non prendono una chiara posizione. Per esempio il capo della Lega Matteo Salvini a Controcorrente, su Rete4, ha tenuto a sottolineare che se qualcuno non si vaccina “non è un criminale”. Posizione corretta, ma che lascia spazio a varie interpretazioni.
Intanto ieri, dopo quella di sabato ad ai danni di una cronista della Rai, è stata registrata l’aggressione di un no vax a un videomaker di Repubblica durante un sit-in davanti al Ministero dell’Istruzione.
“Mi ha colpito alla faccia con 4-5 cazzotti – ha raccontato il cronista – dopo avermi minacciato”. L’aggressore, un uomo di 57 anni, è stato identificato e denunciato. Essendo detentore di armi gli agenti hanno proceduto in via cautelare al ritiro, nonché alla sospensione della licenza.
Nei prossimi giorni il ministro dell’Interno convocherà il Centro di Coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti.
Ma il Ministero è soprattutto pronto a controlli rafforzati e allerta massima per possibili blitz violenti – non dimentichiamo che dietro i no vax ci sono diverse sigle dell’estrema destra, da Forza nuova a Casapound, senza dimenticare gli esponenti della Lega e di Fratelli d’Italia che hanno partecipato alle manifestazioni – in vista dell’applicazione, da domani, del Green pass che, dopo ristoranti, piscine, palestre, cinema, stadi e teatri, sarà obbligatorio per entrare negli istituti scolastici ma anche per viaggiare.
Le “adunate oceaniche” annunciate dai no vax non ci sono mai state. Semmai scontri, come quelli dei mesi scorsi, fomentati dalla destra e sfociati in atti di violenza. Che adesso potrebbero riprendere visto che il “popolicchio del no” si dice pronto a bloccare la circolazione ferroviaria in cinquantaquattro città italiane e sta organizzando la “rivoluzione” contro la “dittatura vaccinale” via Facebook, Instagram e Telegram.
“Non ci fanno partire con il treno senza il passaporto schiavitù? Allora non partirà nessuno”, il messaggio minaccioso che corre sulla rete.
I manifestanti si sono dati appuntamento per domani alle 14:30 in molte stazioni per una iniziativa, che a loro dire, dovrebbe concludersi in serata in modo “pacifico”.
Il Ministero assicura “la libertà di manifestare pacificamente nel rispetto delle regole” ma avverte: “non saranno ammessi atti di violenza e minacce”.
Intanto nelle stazioni sono partiti già da alcuni giorni gli annunci ai passeggeri sull’utilizzo del certificato. Per viaggiare sui treni Av, Intercity e Intercity notte serve avere il pass e occorre esibirlo insieme al biglietto quando passa il controllore.
Fs ha sottolineato, inoltre, che anche in fase di prenotazione del biglietto e del posto si dovrà dichiarare di essere provvisti del certificato e dichiarare inoltre di impregnarsi nel caso di sintomi riconducibili al Covid negli otto giorni successivi al viaggio, di comunicarlo alla Asl competente.
Chi ha già acquistato un biglietto nei giorni precedenti all’entrata in vigore delle nuove regole e non intende più viaggiare perché sprovvisto, può richiedere il rimborso del biglietto entro il 30 settembre.
Il “pass” sarà necessario anche per salire sugli aerei, sulle navi e sui traghetti. Obbligatorio anche sugli autobus di linea che collegano regioni diverse, o quelli a noleggio con conducente.
A effettuare i controlli saranno i gestori dei servizi.
Multa da 400 a mille euro per chi sarà sorpreso senza.
Nessun obbligo per i collegamenti con le isole minori e per lo Stretto di Messina, per bus e metropolitane del trasporto pubblico locale e per bus e treni regionali.
Su tutti i mezzi la capienza salirà dal 50 all’80%, sia in zona bianca che in zona gialla.