Sanità

Green pass, Salvini, “Non necessario, conviveremo con Covid per 10 anni”

Matteo Salvini inaugura a Milano il nuovo centro della Lega per la raccolta firme per il referendum sulla giustizia. E ne approfitta per commentare i temi più caldi dell’attualità. Perché per lui il green pass non dovrebbe essere rilasciato soltanto dopo la seconda dose, né diventare obbligatorio – come già avvenuto in Francia – per partecipare a eventi, banchetti di nozze e cene al ristorante, così come per utilizzare i mezzi pubblici. Ma il leader del Carroccio si dice contrario anche alle possibili nuove chiusure, quelle che il green pass potrebbe evitare.

MATTEO SALVINI: “CONVIVEREMO CON IL COVID PER 10 ANNI”

“Noi con il Covid temo che dovremo conviverci per dieci anni” ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini, lo stesso che tempo addietro chiedeva di chiudere ogni frontiera e garantire la salute pubblica. Una convivenza, quella con il virus, che dovrebbe a suo avviso avvenire “con la mascherina”, ma “laddove serve”.

Il senatore precisa che “occorrerà essere prudenti”, ma che non sia possibile “chiuderci in casa una volta l’anno”. Non sono ben chiare le sue regole anti-contagio, ma si staglia contro possibili chiusure e ulteriori restrizioni: “Attenzione sì, terrore no – continua -. Rispetto delle regole sì, allarmismo e chiusure no”.

GREEN PASS, IPOTESI CAMBIO REGOLE: “AD OGGI NON NECESSARIO”

Già nei giorni scorsi Matteo Salvini si era espresso negativamente – assieme all’alleata di coalizione Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia – sull’utilizzo del green pass su modello francese.

Nonostante l’allarme dettato dalle nuove mutazioni del virus e dal rapido incremento dei contagi, il leader del Carroccio aggiunge: “Ne parleremo se e quando ce ne sarà la necessità. Adesso chiediamo attenzione e rispetto delle regole, però non possiamo terrorizzare la gente prima del tempo. Quindi se ce ne sarà la necessità, vedremo se investire in sicurezza (…). Noi vogliamo garantire un’estate in salute e al lavoro, fortunatamente la situazione è positiva e il piano vaccinale corre”.

Il senatore esprime soddisfazione per il nuovo governo di Mario Draghi, senza risparmiare critiche ai precedenti, in particolare a proposito dell’avanzamento della campagna vaccinale. Sulla possibile proroga dello stato di emergenza, prossimo alla scadenza, si riserva di valutare al 30 luglio la condizione sanitaria: “Se aumentano i contagi, ma diminuiscono come oggi i morti e i ricoverati – aggiunge – con questa malattia dovremo convivere. Oggi mi risulta che ci siano 150 ricoverati in terapia intensiva e negli ospedali la situazione è fortunatamente sotto controllo, se tornerà l’emergenza se ne tireranno le conseguenze”.