Doveva essere la paralisi di tutta Italia, la Sicilia doveva tornare ai tempi dei Forconi, in quei tremendi giorni del 2012 quando l’Isola davvero si fermò. Invece, come spesso accade nelle proteste green pass, anche quella dei camionisti si è rivelata un enorme flop.
Appelli che erano rimbalzati da uno all’altro dei vari canali di Telegram diventati punto di riferimento del variegato movimento che si oppone da settimane al certificato digitale, come “Basta Dittatura”, ma le minacce si sono trasformate, almeno fino ad ora, in scherno.
“Da Bologna a Treviso ci ho messo un’ora e mezzo oggi, esattamente come tutti gli altri giorni. Dov’è sto blocco”, dice uno di loro?. “Con quanti secondi di ritardo sei arrivato?”, dice un altro ad un collega. “Che delusione, è sempre la solita storia”.
Eppure, secondo le attese, erano “35mila camionisti” che si organizzavano per fermare i criminali della dittatura️”, scriveva l’anonimo gestore del canale Telegram ‘Basta dittatura!’. Messaggi dello steso tenore, con nel mirino le autostrade e le tangenziali delle principali città, si possono leggere anche su altre chat.
Su quella ‘Camionisti No Green pass’ si annunciava: “Dalle 00.00 del 27 e per tutta la settimana blocchiamo le corsie autostradali, 30 km/h e 4 frecce per riconoscerci #nogreenpass”.
A inizio settembre la Fao Cobas, organizzazione sindacale di mezzi pesanti, ha a sua volta proclamato lo sciopero per l’11 ottobre per protestare, fra l’altro, “contro ogni forma di obbligo di vaccinazione anti-Covid e/o Green pass ai lavoratori dipendenti”.
“Non c’è stata alcuna conferma ufficiale da parte degli addetti ai lavori, non ci sono state comunicazioni in merito da enti o organizzazioni che si occupano di questa categoria di lavoratori. Anche la nostra fonte nel settore ha evidenziato come in queste ultime ore si stia parlando tanto di questo evento, di questo possibile sciopero dei camionisti che dovrebbe avere luogo il 27 settembre (oggi ndr), ma senza alcuna certezza”.
Peraltro, il presunto evento oggi non era riportato nemmeno nella lista ufficiale degli scioperi in programma, resa nota dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Difficile capire comunque come evolverà la situazione, ma in questi minuti è sufficiente controllare il sito ufficiale di Autostrade per rendersi conto che le code nella penisola siano tutto sommato limitate e che, la totalità delle cause associate ai rallentamenti converga verso i lavori in corso in quelle aree.