Sanità

Covid, fine stato d’emergenza, cosa cambia dopo il 31 marzo

Lo stato di emergenza terminerà quindi il 31 marzo, due anni e due mesi di distanza da quando è stato proclamato dall’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte a causa dell’inizio della diffusione del Covid-19.

Super green pass, è la fine dell’obbligo?

“Metteremo gradualmente fine all’obbligo di utilizzo del certificato verde rafforzato, a partire dalle attività all’aperto – tra cui fiere, sport, feste e spettacoli. Continueremo a monitorare con attenzione la situazione pandemica, pronti a intervenire in caso di recrudescenze”, ha detto Draghi

Scuola

Novità sono previste anche in classe. “Con la fine dello stato di emergenza il 31 marzo, le scuole resteranno sempre aperte per tutti: saranno infatti eliminate le quarantene da contatto”, ha spiegato Draghi

Mascherine

In base a quanto ha anticipato il presidente del Consiglio, nei prossimi mesi gli studenti non dovranno più indossare le Ffp2. Più in generale, però, “cesserà ovunque l’obbligo delle mascherine all’aperto”

Colori delle Regioni

Da aprile sparirà anche il sistema delle zone colorate che si basava su tre indicatori: la percentuale di posti letto occupati in terapia intensiva, quella relativa ai letti disponibili nei reparti ordinari e l’incidenza settimanale (nuovi casi di positività al Covid-19) ogni 100mila abitanti

Governo

Draghi non ne ha parlato, ma con la fine dello stato di emergenza vengono meno anche i poteri straordinari del governo che in questi due anni hanno permesso ai due esecutivi di emanare in fretta misure come il lockdown 

Lavoro e smart working

La pandemia ha rivoluzionato il mondo del lavoro, aumentando di misura la percentuale di persone che svolge la propria attività almeno in parte da casa. In condizioni normali, il lavoro da remoto è però possibile solo con un accordo individuale tra lavoratore e impresa quindi sono previsti non pochi cambiamenti. Diverso il discorso nel pubblico, dove la transizione è già realtà 

La campagna vaccinale

Anche la campagna vaccinale dovrebbe subire dei cambiamenti. Più nel dettaglio, la sua gestione non dovrebbe essere più centralizzata ma passare alle singole Regioni. Il compito del Commissario tecnico dovrebbe volgere quindi al termine e così come quello del Comitato tecnico scientifico. Nei giorni scorsi Il ministro della Salute Speranza aveva però detto che il governo avrebbe continuato ad avere un “rapporto stretto” con la comunità scientifica.

Graduale ritorno alla normalità

Le novità annunciate dal presidente del Consiglio si sommano a quelle già decise nei giorni scorsi. Dal primo marzo, per esempio, aumenterà la capienza negli stadi e nei palazzetti, e i viaggiatori che arrivano in Italia dai Paesi extra-Ue non dovranno più fare la quarantena se in possesso di Green Pass. Dal 10 marzo, inoltre, sarà di nuovo possibile far visita ai propri familiari ricoverati in ospedale, per un tempo di 45 minuti al giorno 

Come ha confermato il sottosegretario alla Salute Andre Costa, inoltre, il 15 giugno scadrà invece l’obbligo di vaccinazione per gli over 50 e quello di presentare il Super Green Pass – o certificato rafforzato – per accedere al luogo di lavoro