“I ponti si costruiscono a partire dalla preghiera di intercessione: giorno per giorno, bussando con insistenza al cuore di Cristo, si gettano la basi perché due sponde distanti e nemiche possano tornare a comunicare“. Lo ha sottolineato il Papa ricevendo in udienza il Collegio Nepomuceno. Bergoglio, in proposito, ricorda una “meditazione del cardinale Martini, intitolata ‘Un grido di intercessione’, pronunciata nel gennaio 1991, al tempo della guerra del Golfo. Oggi, mentre infuria la guerra in Ucraina, quell’omelia è di grande attualità”.
In particolare, il Pontefice sottolinea un passaggio sulla preghiera di intercessione, là dove dice: “‘Intercessione vuol dire mettersi là dove il conflitto ha luogo, tra le due parti in conflitto. È il gesto di Gesù Cristo sulla croce’. E qui tocchiamo il punto centrale: è Gesù Cristo il ponte ed è Lui il pontefice. È Lui la nostra pace, è Lui che ha abbattuto e abbatte i muri dell’inimicizia. Ed è a Lui che noi dobbiamo sempre orientare e attirare le persone, le famiglie, le comunità.”.