Guerra Ucraina-Russia, il ministero della Difesa ucraino ha riferito che le forze russe hanno sparato contro i civili in evacuazione e ne hanno uccisi 7.
Secondo la notizia riportata dal Kyiv Independent, l’attacco sarebbe avvenuto ieri, 11 marzo, mentre una colonna di donne e bambini stava lasciando il villaggio di Peremoha nella regione di Kiev, utilizzando il corridoio autorizzato. Sette persone sono state uccise, compreso un bambino.
Negli ultimi negoziati è emerso “un approccio fondamentalmente diverso” da parte di Mosca, che prima non faceva altro che “porre ultimatum”, mentre ora “si è cominciato a parlare”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una conferenza stampa a Kiev, aggiungendo di essere “contento di avere un segnale dalla Russia”, in riferimento ai “progressi” nei colloqui evocati ieri da Vladimir Putin.
Una base aerea a una trentina di chilometri dalla capitale distrutta dai missili. Nelle immagini satellitari carri armati russi a 25 km dal centro città. Bombe anche a Nikolaev (sud), Dnipro – dove i sistemi di difesa aerea, riferisce il sindaco, hanno respinto un attacco dal cielo nella prima mattina – e Kropyvnytskyi (centro del Paese).
Nuova telefonata sulla situazione in Ucraina tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente russo Vladimir Putin. Il cancelliere tedesco e il presidente francese hanno incalzato il leader russo chiedendo una tregua immediata. Lo dice il portavoce del cancelliere, Steffen Hebestreit.
“Il colloquio è parte degli sforzi internazionali in corso per porre fine alla guerra in Ucraina”. In 75 minuti, i due leader hanno anche chiesto “l’inizio di una soluzione diplomatica del conflitto”. “Su altri contenuti del colloquio – si legge nel comunicato – è stato concordato il silenzio”. Scholz ha parlato anche con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il presidente russo ha accusato le forze di Kiev di “flagranti violazioni” del diritto internazionale umanitario nel conflitto in Ucraina e chiesto ai leader di Francia e Germania di “esercitare la loro influenza” sulle autorità locali perché vi pongano fine. Lo riporta la Tass.