Economia

Guida rapida all’assegno unico per i figli, ecco quanto si incasserà in base all’Isee

ROMA – In attuazione della delega conferita al governo ai sensi della legge 1° aprile 2021, n. 46, è stato pubblicato lo schema di decreto legislativo recante l’istituzione dell’assegno unico e universale. A decorrere dal 1° marzo 2022 è riconosciuto ai nuclei familiari, in base alla condizione economica risultante nell’indicatore Isee, l’assegno unico e universale per i figli a carico, beneficio economico attribuito, su base mensile, per il periodo compreso tra marzo di ciascun anno e febbraio dell’anno successivo.

Spetta a tutti i nuclei familiari con figli a carico fino al compimento dei 21 anni di età e nel caso di disabilità, senza limiti di età. Requisito per ciascun figlio maggiorenne a carico è che ricorra una delle seguenti condizioni:

– frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea;
– svolga un tirocinio, ovvero un’attività lavorativa possedendo un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui;
– sia registrato come disoccupato e risulti essere in cerca di lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
– svolga il servizio civile universale.

Gli importi riconosciuti differiscono in relazione al livello d’Isee posseduto:
I livelli d’Isee sostanzialmente si dividono in 2 fasce, al di sotto del valore Isee di 15.000 euro si ha diritto a 175 euro mensili per ciascun figlio minorenne, 85 euro mensili per ciascun figlio maggiorenne fino al compimento del ventunesimo anno di età e per ciascun figlio successivo al secondo è prevista una maggiorazione dell’importo pari a 85 euro, tutti importi che si riducono gradualmente in corrispondenza di un Isee pari a 40.000 euro fino a raggiungere un valore minimo rispettivamente di 50, 25 e 15 euro.

Nel caso di figli a carico con disabilità invece l’importo varia sulla base della condizione di quest’ultima: per ciascun figlio con disabilità minorenne è prevista una maggiorazione di 105 euro mensili in caso di non autosufficienza, 95 euro mensili in caso di disabilità grave e 85 euro mensili in caso di disabilità media, mentre in caso di maggiore età, fino al compimento del ventunesimo anno, è prevista una maggiorazione dell’importo pari a 50 euro mensili.

Per ciascun figlio con disabilità a carico di età pari o superiore a 21 anni, per i possessori d’Isee on valore fino a 15.000 euro, è previsto un assegno dell’importo pari a 85 euro mensili che si riduce gradualmente fino a raggiungere un valore di 25 euro in corrispondenza di un Isee pari a 40.000 euro.

Inoltre è prevista una maggiorazione di 20 euro mensili anche per le madri di età inferiore a 21 anni per ciascun figlio, mentre nel caso in cui entrambi i genitori siano titolari di reddito da lavoro, quest’ultima è prevista per ciascun figlio minore di un importo pari a 30 euro mensili fino ad un valore Isee pari o inferiore a 15.000 euro, importo che si riduce gradualmente fino ad annullarsi in corrispondenza di un Isee pari a 40.000 euro.

A decorrere dall’anno 2022 viene riconosciuta una maggiorazione in via forfettaria per i nuclei familiari con quattro o più figli, pari a 100 euro mensili per nucleo. Si ricorda che la domanda per il riconoscimento dell’assegno va presentata in modalità telematica all’Inps, ovvero presso gli istituti di patronato, a decorrere dal 1° gennaio di ciascun anno ed è riferita al periodo compreso tra il mese di marzo dell’anno di presentazione della domanda e quello di febbraio dell’anno successivo.

Presentato da chi esercita la responsabilità genitoriale, l’assegno è riconosciuto a decorrere dal mese successivo a quello di presentazione della domanda; nel caso di nuove nascite in corso di fruizione dell’assegno, la modifica alla composizione del nucleo familiare è comunicata con apposita procedura telematica all’Inps entro centoventi giorni dalla nascita del nuovo figlio, con riconoscimento dell’assegno a decorrere dal settimo mese di gravidanza.

Si precisa che si applica la neutralità fiscale, cioè la misura non concorrerà alla formazione del reddito complessivo ed è inoltre compatibile con la fruizione di eventuali altre misure in denaro a favore dei figli a carico, in particolare per i nuclei familiari percettori del Reddito di cittadinanza, l’importo è determinato sottraendo la quota teorica spettante dal Reddito di cittadinanza relativa ai figli minori che fanno parte del nucleo familiare.

Erika Di Francesco