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Haiti, riscatto da mezzo milione di dollari per Vanni Calì

Mezzo milione di dollari.

A tanto ammonterebbe il riscatto chiesto dai rapitori di Giovanno “Vanni” Calì, l’ingegnere catanese di 74 anni sequestrato ad Haiti nel cantiere dove stava lavorando. Calì era stato, negli anni Novanta, prima assessore ai Lavori pubblici dell’attuale governatore della Sicilia, Nello Musumeci, quando questo era presidente della Provincia di Catania, poi dirigente.

Una richiesta che, secondo fonti che seguono da vicino la vicenda, è molto più alta della media dei riscatti in un Paese tra i più poveri al mondo dove negli ultimi anni la piaga dei sequestri a scopo estorsivo è aumentata in maniera spaventosa: solo l’anno scorso ce ne sono stati ben 243.

Calì si trovava nel Paese caraibico per conto della ditta di costruzioni italiana, Bonifica Spa, con sede a Roma, e si stava occupando della costruzione di una strada.

Con lui sarebbe stata prelevata un’altra persona, un tecnico, di cui al momento non si conosce la nazionalità.

Secondo fonti locali, gli autori del sequestro dell’ingegnere sarebbero da ricondurre a una nota gang locale chiamata “400 Mawozo”, già nel mirino delle forze dell’ordine e artefice del sequestro l’11 aprile scorso di sette religiosi cattolici a Port-au-Prince.

A quanto si apprende sarebbe in corso una trattativa che potrebbe durare alcune settimane. C’è comunque fiducia che la mediazione vada a buone fine come si sono risolti tutti positivamente i sequestri di altri europei nella zona.

Intanto però a Catania si vivono ore d’ansia. La famiglia di Calì, in contatto con la Farnesina e con la sua Unità di crisi, è chiusa in un comprensibile silenzio.

“Spero in una soluzione rapida e serena per tutti, soprattutto per lui, per la sua famiglia e per i suoi amici”, ha detto il governatore Musumeci, ricordando come Calì fosse stato “un grande assessore e un ottimo dirigente: ha studiato a Catania e si è perfezionato al Politecnico di Torino, un professionista di altissimo livello, che si è formato lavorando nelle più grandi imprese di livello internazionale”.

Prima di tornare in campo da “professionista imprenditore”, come ama definirsi, con una società di costruzioni specializzata in lavori all’estero, è stato anche sub-commissario per l’emergenza cenere lavica durante la violenta eruzione dell’Etna del 2002.

“Conosco da parecchi anni Vanni Calì e uello di cui è vittima è un episodio che lascia sgomenti per cui auspichiamo una rapida soluzione, affinché possa presto riabbracciare i suoi familiari angosciati”, ha commentato il sindaco di Catania, Salvo Pogliese.