SIRACUSA – Buone notizie dalla Riserva Naturale delle Saline di Priolo. Infatti, quest’anno, è stato registrato un vero e proprio record per numero di coppie di fenicotteri che hanno scelto l’area umida per nidificare. Numeri alla mano si è passati dalle 453 coppie del 2019 alle 809 coppie di quest’anno. Praticamente il numero delle coppie di fenicotteri è raddoppiato.
Si tratta di un risultato estremamente importante favorito anche dalla tranquillità e dal silenzio che hanno caratterizzato il periodo primaverile, a causa del confinamento dovuto alla pandemia del Covid-19. Negli ultimi anni, comunque, si è registrata una tendenza in forte crescita del fenicottero alle Saline di Priolo. Infatti, da quando la Riserva di Priolo ospita (unico sito in Sicilia) la nidificazione di questa specie, si è passati dalle 71 coppie del 2015 alle 252 del 2017 fino alle 809 attuali.
Anni consecutivi fatti di numeri importanti, se si pensa che da soli sei anni il fenicottero ha iniziato a nidificare in Sicilia, fatto salvo un tentativo nel 2000 (non portato a termine) alla Riserva naturale orientata di Vendicari. Da notare che delle 809 coppie solo 47 hanno nidificato nelle isole artificiali, mentre la gran parte ha preferito costruire il nido sugli argini naturali. La prima osservazione di uova schiuse si è verificata il 17 aprile, mentre è del 9 maggio l’osservazione dei primi pulcini.
Il direttore della Riserva naturale Saline di Priolo, Fabio Cilea, non nasconde la propria soddisfazione e commenta: “Ancora una volta la natura ha riconosciuto l’importante lavoro fatto dalla Lipu a Saline di Priolo. Dimostrando che ciò di cui ha bisogno è la giusta tranquillità e così, quando questo si verifica, essa ci ripaga con eventi davvero eccezionali”.
“Il numero delle coppie nidificanti è ancora più importante alla luce dell’incendio di un anno fa – conclude Cilea – . Ora, finalmente, abbiamo avviato tutte le opere necessarie per ripristinare i sentieri e le strutture d’osservazione che, nel giro di poche settimane, ci permetteranno di riaprire i percorsi, almeno in parte, dell’area protetta”.
Il responsabile Specie e ricerca della Lipu, Marco Gustin, ha detto: “A livello nazionale il fenicottero ha uno stato di conservazione definito inadeguato a causa di un areale ristretto e di una popolazione nel complesso molto concentrata in pochi siti, seppur costituita da 25 mila coppie in forte crescita. A livello continentale, invece, lo stato di conservazione della specie è favorevole”.
La Riserva naturale Saline di Priolo, oltre al fenicottero, ospita altre specie rilevanti dal punto di vista conservazionistico, quali un’importante colonia di fraticello, e poi il pollo sultano, il cavaliere d’Italia, il fratino e l’avocetta. E pensare che giusto un anno fa la Riserva di Priolo era stata quasi del tutto distrutta da un gravissimo incendio. Subito dopo quell’infausto evento si sono strette intorno all’area protetta tantissime persone e tante realtà locali che hanno contribuito alla rinascita delle Saline di Priolo. A favorire la ripresa dell’area protetta vi sono state alcune aziende del petrolchimico che hanno stanziato i fondi per la stesura del progetto ed hanno finanziato il taglio degli alberi bruciati. Lavoro che, una volta terminato, permetterà di tornare a fruire del sito con la massima tranquillità e sicurezza.