Pezzi di Pizzo

I sogni son desideri

A Palermo sognano ad occhi aperti. Sogniamo di eliminare il traffico, magari avere gli autobus che passano ad intervalli corti e regolari, il raddoppio delle corse della metro ferrovia, anche se il massimo sarebbe avere la metropolitana come i cugini catanesi. Sogniamo di avere voli aerei a prezzo normale, per rivedere più spesso i nostri figli espatriati. Sogniamo di camminare su marciapiedi percorribili, senza anfibi e attrezzature da speleologo. Sogniamo una città profumata come un tempo di zagara e gelsomini, e non di eau de mon nez. Sogniamo di andare ad uno sportello comunale senza file interminabili per ottenere dei certificati per il nostro quotidiano, magari spediti sulla nostra mail per via digitale. Sogniamo una Mondello decorosa e praticabile, per quell’estremo bisogno di iodio che hanno tutti i palermitani. Sogniamo in sintesi una città civile.

Ma i sogni son solo desideri, e spesso rimangono frustrati, o peggio sostituiti da incubi. Ma per qualcuno, per questa sposa dalle scarpette di cristallo, il sogno di novella Cenerentola si avvera. Eccola nella sua carrozza a forma di zucca bianca trasparente, trainata da un Frisone nero, davanti alla chiesa di S. Francesco di Paola, contornata da ancelle con abiti di volant, in attesa di attraversare un arco di trionfo di fiori bianchi ed impalmare il suo principe azzurro.

I sogni di una città civile forse sono chimere, ma i sogni privati ciascuno se li fa a modo suo.