PALERMO – Forse non tutti riescono a leggere correttamente la bolletta della luce, ma pochi sanno che lo schema è sempre lo stesso, in osservanza delle disposizioni stabilite dall’Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambienti). All’occorrenza, l’Adoc (Associazione difesa orientamento consumatori) ha redatto una pratica guida contenente una serie di pratici consigli universali da seguire.
La prima pagina della bolletta contiene sempre un quadro sintetico delle informazioni identificative, relative ai dati della fornitura di energia elettrica e del contratto stipulato. L’intestazione in alto a destra fornisce, oltre al nome del fornitore ed ai contatti dello stesso, un dato importante relativo alla tipologia di mercato con cui è stato sottoscritto il contratto (mercato libero oppure mercato tutelato).
Mentre nel box sulla sinistra vengono indicate le caratteristiche tecniche della fornitura di energia elettrica: numero di utenza o numero cliente (il numero che compare premendo il pulsante sul contatore elettronico della luce), codice Pod (codice che identifica con precisione il punto geografico in cui l’energia elettrica viene prelevata dall’utente), tipologia di pagamento (bollettino postale, domiciliazione bancaria o conto corrente), tipologia di cliente (domestico residente o domestico non residente), potenza impegnata e potenza disponibile e totale da pagare con gli estremi della bolletta.
Il costo dell’energia elettrica è dato dall’unione di diverse spese: alcune fisse (quindi, indipendenti dall’effettivo consumo) e altre, invece, variabili. Il grafico a torta esprime il fatturato, suddividendolo in quattro voci di spesa principali: spesa per la materia prima energia (comprende il prezzo dell’energia, le perdite di rete e la componente di dispacciamento), spesa per il trasporto e la gestione del contatore (trasporto e distribuzione dell’energia sulla rete di trasmissione nazionale per la gestione e lettura dei contatori, nonché per la gestione dei dati delle letture), spese per gli oneri di sistema (costi fatturati per la copertura delle attività di interesse generale per il sistema elettrico, che vengono pagati da tutti i clienti finali) e totale imposte ed Iva. Inoltre, sarà presente anche la voce sul canone di abbonamento alla televisione, nel caso in cui vi è l’addebito della quota dovuta sulla bolletta della luce.
Se in casa è installato un contatore elettronico della luce, la lettura dei consumi viene trasmessa in automatico al distributore, il quale a sua volta la trasmette al fornitore. Se, invece, il contatore è meccanico, si consiglia di inviare periodicamente l’autolettura al fornitore: quest’ultimo sarà così in grado di fatturare in bolletta luce i consumi effettivi e non quelli stimati. Nel caso in cui, in presenza del contatore meccanico, i consumi non vengono comunicati, sulla bolletta sarà possibile leggere la dicitura “consumo stimato” o “lettura stimata”: dunque, i consumi stimati derivano da stime presunte sulla base dei consumi storici del cliente. Possono, quindi, risultare sottostimati o sovrastimati e solo successivamente il fornitore provvede ad inviare un conguaglio, non appena vengono acquisiti i dati dei consumi reali.