AUGUSTA (SR) – Abbiamo fatto il punto sull’innovativo progetto Hybla con Sasol, che ci ha illustrato in esclusiva le linee guida e i risultati attesi.
In cosa consiste il Progetto Hybla?
“Il progetto ha l’obiettivo di realizzare un impianto innovativo e di significativa capacità per la produzione di idrogeno e syngas ‘low carbon’ in grado anche di catturare e riutilizzare la CO2 che contribuirà al processo di decarbonizzazione dei due siti (con una riduzione di emissioni di CO2 pari a circa 100mila tonnellate all’anno). L’iniziativa rafforza il ruolo centrale della Sicilia nella costruzione della futura infrastruttura dell’idrogeno dell’Ue. Un territorio che si distingue, da un lato, per il suo grande potenziale in materia di fonti rinnovabili e, dall’altro, per la sua posizione strategica. L’avvio di una ‘economia siciliana dell’idrogeno’, inoltre, farà da volano per il rilancio dell’intero comparto industriale, permettendo lo sviluppo di una catena del valore che sarà in grado di stimolare diversi settori produttivi e la promozione di una mobilità locale dell’idrogeno”.
Quanto tempo servirà per portarlo a compimento e quali gli step previsti?
“Dopo una prima fase di riduzione delle emissioni nei settori hard-to-abate, l’idrogeno verde avrà un ruolo strategico nel raggiungimento degli obiettivi comunitari di decarbonizzazione al 2050 tramite la produzione di carburanti liquidi a basse emissioni di carbonio (Lclf) e di prodotti per la detergenza e la cosmetica del tipo ‘low carbon’. Ciò, inserito in un processo di transizione verso nuovi siti per la produzione e distribuzione di prodotti e materie prime per i siti petrolchimici a basso contenuto di carbonio. I Lclf giocheranno un ruolo fondamentale nella transizione energetica in tutte le modalità di trasporto (stradale, marittimo e aereo), permettendo una sensibile riduzione delle emissioni di CO2 generate dal settore dei trasporti”.
Su cosa si basa la vostra tecnologia?
“Dispositivi di elettrolisi alimentati da fonti rinnovabili per la produzione di idrogeno verde, sia mediante impiego di acqua, che della stessa CO2 che verrà catturata prima di essere immessa in atmosfera, in una ottica di economia circolare”.
Quando entrerà a pieno regime la produzione di idrogeno? Permetterà di essere totalmente indipendenti dal fossile?
“L’indipendenza dal fossile non puà essere immediata, ma va vista come un obiettivo di tendenza al 2050, e occorrerà il giusto mix di tecnologie, di cui l’idrogeno è una importante componente. Oggi la tecnologia è già commerciale ma non ancora economicamente sostenibile, per questo è essenziale in questa fase il supporto di programmi di finanziamento pubblici, quali ad esempio il Pnrr o l’Innovation fund europeo”.
Che impatti avrà a livello occupazionale sul territorio? Quali le figure professionali ricercate?
“Sicuramente un’attività come questa, come tante altre tecnologie emergenti, orientata agli obiettivi di decarbonizzazione contribuirà a mantenere l’attuale livello occupazionale del territorio. Continueranno infatti le attività di aggiornamento tecnico del personale, al fine di valorizzare il bagaglio di competenze ed esperienza. Infine, nuove figure professionali con specifica competenza nel settore saranno sicuramente necessarie man mano che l’innovazione tecnologica del settore continuerà a fare passi avanti”.