PALERMO – “Rischiare di perdere più di 150 milioni di euro di misure del Psr mi sembra un peccato mortale, soprattutto in quest’Isola che ha bisogno di tante risorse”. Lo ha detto ieri, in corteo, il presidente di Coldiretti Sicilia, Francesco Ferreri, che ha sfilato nel capoluogo siciliano per manifestare contro il fallimento delle politiche agricole giovanili regionali, i ritardi burocratici, la mancanza di una strategia di sviluppo, la crisi dei comparti vitali produttivi.
“Abbiamo tempo fino al 31 dicembre – ha aggiunto Ferreri – per poter rendicontare gran parte della spesa e i numeri oggi non sono positivi. Preventiviamo una perdita di una marea di risorse, un fatto grave di per sé e al quale si aggiunge l’aver illuso tanti agricoltori di poter fare degli investimenti, illuso di poter mettere la nostra agricoltura alla velocità di quella del Nord Italia. La Sicilia non può permetterselo”.
“Sono mancati i tempi – ha sottolineato ancora il presidente di Coldiretti – la burocrazia e la politica non hanno fatto il lavoro per cui sono deputati. Una su tutte: sulla misura per i giovani avevamo 4.600 richieste, ne sono state accolte 1.600 e questi stanno ancora aspettando da due anni di ricevere i soldi”.
“È normale – ha domandato il rappresentante degli agricoltori – che in una terra in cui i giovani vanno via, c’è una risorsa come l’agricoltura e noi non riusciamo a sfruttarla, a farli rimanere qui?”.
Puntare sull’innovazione è l’unica strada per sollevare il comparto, che deve competere in un mercato internazionale sempre più difficile. Ieri, proprio sulle colonne del Quotidiano di Sicilia, abbiamo parlato, per esempio, dell’agricoltura idroponica – una tecnica di coltivazione con acqua ma senza terra, al chiuso – ma per sviluppare metodologie innovative è indispensabile sfruttare i fondi messi a disposizione dall’Ue. I ritardi della burocrazia, però, come sottolineato dagli operatori del settore, mettono tutto a rischio. Spetta alla Regione, adesso, dare un segnale importante ai rappresentanti del comparto.
“La crisi economica, la crisi dell’agricoltura – ha affermato il sindaco di Palermo e presidente dell’Associazione nazionale dei Comuni siciliani, Leoluca Orlando – non è soltanto un problema che riguarda le imprese agricole, ma è anche una ragione profonda dello spopolamento delle zone interne della Sicilia e dell’impoverimento complessivo della nostra Regione”.
“La città di Palermo e l’Anci Sicilia – ha concluso Orlando – aderiscono alla manifestazione della Coldiretti per lanciare un appello forte affinché ci si attivi per frenare lo spopolamento in atto nelle campagne dell’Isola ”.