Gentile direttore,
La sua continua critica alla guerra in Ucraina è servita ed è servita parimenti per Santoro, Conte e tutti quelli che la pensano come Lei e costoro. La storia che si ripete, tanto cara a Gianbattista Vico, è servita. Se a Monaco, nel 1938, le democrazie occidentali avessero detto a Hitler che avrebbero bombardato Berlino se si fosse azzardato ad invadere il territorio dei Sudeti, forse non avremmo avuto la 2° Guerra Mondiale. Il dittatore Putin, vedendosi bloccato nel fango del Donbass, ha tirato fuori la Transnistria. Vale a dire quel territorio autoproclamatosi quale repubblica alla caduta dell’Impero sovietico con l’intenzione di separarsi dalla Moldavia. Dal momento che, questa nazione, ha espresso l’intenzione di entrare nell’Unione europea e successivamente nella Nato, ecco che Putin si è inventato una richiesta di protezione da parte della Transnistria. Per questo motivo vorrebbe mano libera per intervenire militarmente e minaccia anche l’impiego di armi nucleari. Quando finirà con la Moldavia passerà alle repubbliche baltiche, poi alla Polonia ed ancora alla Finlandia.
E Lei ancora auspica la pace con questo signore… Ma veramente Lei pensa che ci possa essere accordo di pace senza che venga processato dal tribunale dell’Aia? Faremmo lo stesso errore di Monaco. Bisogna, invece, fornire all’Ucraina armi e aerei a lunga gittata e bombardare Mosca, in modo da far sentire al popolo russo dove è stato trascinato dal pazzo dittatore e svegliare le coscienze interne, che non sono state svegliate nemenno dalla morte del maggiore dissidente di Putin, Alexei Navalny. Bisogna indurre i russi a riversare i propri voti, in massa, sull’avversario politico dell’attuale presidente alle prossime elezioni. Visto il permanere dell’attuale situazione, dubito fortemente che questo signore possa costituire un pericolo per la rielezione di Putin, se mai arriverà vivo alle elezioni.
Mi fanno ridere, se non fosse per la drammaticità della vicenda, quelli che parlano di pace con Putin, anche se è vero che a volte ci si tura il naso quando, per questioni economiche, si commercia con questi Paesi governati da dittatori. Però, quando si parla di geopolitica, con tali Nazioni ci vuole “nerbo di bue” e mi fa ridere Santoro quando, scuotendo il suo sottomento, grida alla pace unilateralmente. Se lui ha una formula la dica, fermo restando che, detta pace, deve comunque prevedere che Putin vada sotto processo, come è stato per Milosevic, Karadzic e tutti i maggiori esponenti nazisti, processati a Norimberga per avere attuato i crimini di guerra consentendo l’eliminazione di 6 milioni di ebrei, che oggi scopriamo essere più odiati di prima! Caro direttore, non sia autoreferenziale ogni tanto pubblichi anche le voci dissenzienti ai suoi editoriali.
Giovanni Messina
Lei ha ragione. Converrà che nel bilancio italiano si destinino alcune centinaia di miliardi, ovviamente a debito, sottraendole a sanità, pensioni, riparazione del territorio e altro in modo da contribuire alla sconfitta del dittatore Putin e del popolo russo, che così potrà crescere economicamente e socialmente. E poi, alla conquista di Marte…
Il direttore
Carlo Alberto Tregua