Girato quasi esclusivamente in interni e con rare riprese di calcio giocato (peraltro quasi tutte racchiuse in sequenze di montaggio),
il film su Roberto Baggio di Letizia Lamartire (regista di “Saremo giovani e bellissimi”, ma soprattutto della serie tv “Baby”) costruisce una parabola bonaria, estremamente sintetica e tutta racchiusa all’interno di un complesso rapporto padre-figlio.
Dai primi gol con il Lanerossi Vicenza alla mancata convocazione ai Mondiali del 2002, la sceneggiatura preleva dalla biografia calcistica e umana del campione pochi momenti, peraltro dal punto di vista calcistico non i più significativi (non lo vediamo mai indossare la maglia di Juventus, Milan e Inter, per esempio, e si sorvola anche sull’epocale passaggio di casacca da Firenze a Torino, come pure sui Mo…