Baruch Spinoza affermava che “il dolore è un passaggio da una perfezione maggiore ad una perfezione minore” l’argomento del dolore è uno dei più difficili da trattare anche se è quello che ci tocca da vicino, poiché nasce con l’uomo e fa parte della storia dell’uomo. Tutti esperiscono quotidianamente il dolore dalle più piccole alle più grandi manifestazioni di esso, attraverso piccole e grandi perdite. Perché cosa è il dolore se non l’urto che l’uomo riceve dalla vita… è l’ematoma, il livido di un colpo che rimane.
Nel momento in cui la dolorosa prova ci colpisce, tutto si annulla, non si accettano spiegazioni e si cerca solo lenimento della sofferenza. Le scienze antropologiche e le scienze mediche hanno cercato di dare delle definizioni di dolore, ma sono giunte all’impossibilità di spiegarne il significato e lo scopo. Il dolore è universale e inevitabile e la sua intensità varia da persona a persona anche se si affronta lo stesso evento doloroso; la diversità di reazione dipende da fattori culturali, sociali, esperienze di vita. Il dolore deve essere accettato cercando di trovare le soluzioni per una sua migliore elaborazione e superamento.
Esistono cure per supportare la persona colpita da un evento infausto. Affrontare un momento difficile non è semplice e da soli non sempre ci si riesce. Un colloquio con lo Psicologo può orientare a strategie di coping che consentono di affrontare la quotidianità con meno fatica. Per il dolore in senso fisico, causato da una malattia, si dà voce al dolore dal 15 marzo 2010 con la legge n. 38, “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”.
Le cure palliative sono volte a migliorare il più possibile la qualità della vita sia del malato in fase terminale che della sua famiglia. La sofferenza quindi si può affrontare con serietà e sistematicità, in tutte le fasi attraverso un setting di assistenza multidisciplinare costituito da persone specializzate e adeguatamente formate come previsto dalle Linee guida e dalla normativa (psicologici, oncologi, terapisti, medici palleativisti, etc.).