Editoriale Grimaldi

Il Generale e la Divisione

In un Agosto infuocato con zero termico a 5.328 metri, temperatura dell’Atlantico a 31 gradi, incendi che divampano dalle Alpi alle Piramidi e dal Canada alle Hawaii, un popolo che, come l’Italiano, non ha più un Esercito da chiamata alle armi per classi, ma uno di volontari, ha difficoltà a capire cosa stia succedendo al ministero della Difesa, peraltro gestito da una ottima persona di buonsenso come il ministro Guido Crosetto. E soprattutto questo popolo (noi!), nelle sue età medio giovani ignora come sia strutturato un esercito, i gradi, le posizioni gerarchiche dei componenti che sono solo “soldati” al servizio dello Stato.

Per cui quando i media gridano allo scandalo per un libro dal titolo “Il mondo al contrario”, autofinanziato, che appare in qualche libreria, scritto da Roberto Vannacci (55) Generale di Divisione dell’Esercito, manco lo guarda non essendo l’autore tra quelli gettonati per i quali la stampa dedica lenzuolate (pagate).

Né sa, il popolo, che Generale è chi ha percorso tutta la carriera: da soldato in su (Tenente, Capitano, Maggiore, Colonnello) fino a essere Ufficiale superiore che inizia con generale di Brigata, poi Divisione, di Corpo d’Armata, d’Armata, per chiudere (sulle dita di una mano) con Maresciallo d’Italia. Promozioni dovute a quanto fatto, di norma, in guerre e similari. Né sa che una Divisione è composta da due Brigate, composte da due Reggimenti, a loro volta composti da due Battaglioni, ognuno con due Compagnie, ciascuna di due Plotoni di 30-40 soldati. Onde la Divisione è pari a circa 10-20.000 soldati. Tanti quanto ne ha comandato nelle varie guerre il Generale Vannacci, che è un super decorato (nove italiane e quattro estere: UN, Usa, etc…) per meriti di guerra soprattutto come comandante della famosa Folgore. La Repubblica Italiana lo ha insignito solo della croce di Cavaliere della serie “un sigaro e una croce di cavaliere non si nega a nessuno” (Umberto I).

Il dottor Vannacci (tre lauree e due master) aveva avuto un problema con i suoi superiori: segnalato che non si era fatto nulla per depurare dell’uranio impoverito i luoghi ove i sui uomini avevano operato, ne aveva avuto rimbrotti. Ma non aveva mai scritto un libro nel quale sembra vi siano frasi del tipo “Voi omosessuali lo sapete che non siete normali?” e altre che si riferiscono alle varie diversità che regnano nella società. Asserisce che non vi sono accuse od offese, ma solo racconto di fatti e invoca la libertà di pensiero ed espressione, sancite dalla Costituzione.

Apriti cielo: i media ne hanno fatto argomento del giorno, che ha oscurato guerre Ucraine, Brics, Cardinale Zuppi, mondo in fiamme. Scoop eccezionale. Che ha “diviso” la maggioranza, il Governo, i partiti politici, parte di Chiesa, l’opinione pubblica, gli editorialisti con le solite intere pagine dedicate. Risultato: rimozione del generale da Capo dell’Istituto Geografico militare (alias scrivania).

Tanto rumore. Per nulla? Per un ufficiale di Divisione dividere appare normale. O no?