Al di là di screzi, giravolte, fughe in avanti e retromarce d’ordinanza, il gioco delle regionali prossime, ad un anno della scadenza è entrato nel vivo.
Il Presidente Musumeci ritiene che, nonostante i rumorosi mugugni, i suoi alleati lo ricandideranno per carenza di proposte e per il vecchio detto siciliano. Megghiu u tinto conosciuto che u bonu a canuscere.
Probabilmente sarà così. In fondo per i suoi alleati locali, nonostante in privato, ed alcuni anche in pubblico, non lo considerino adeguato o perfettamente affidabile ai loro desiderata, sostanzialmente hanno ottenuto da lui la maggior parte delle richieste di governo o sottogoverno.
Per i suoi alleati nazionali, Lega o Fratelli d’Italia, Musumeci potrebbe essere il cosiddetto male minore. Un modo per non frantumare il centrodestra in vista delle nazionali l’anno seguente.
Ma se il centrodestra locale si spezza? Se Cateno De Luca a febbraio, come ha già annunciato, si dimette dalla carica di Sindaco di Messina, bruciandosi i ponti dietro le spalle, e si butta lancia in resta tra i tantissimi malpancisti del centrodestra sociale, comunale, politico, cosa può accadere?
In Sicilia non c’è il ballottaggio. Vince chi prende un voto in più con qualunque soglia.
Può accadere quello che è successo nel 2012, che vinca in maniera insufficiente il centrosinistra, poi soccorso da una buona parte degli avversari. Il centrosinistra siciliano oggi non è in grado di eleggere una maggioranza in parlamento, ma potrebbe fare vincere un presidente.
Certo se il candidato fosse Cancelleri o qualcuno molto radicale questo, forse , non sarebbe possibile. Forse.
Ma se invece nel campo del centrosinistra spuntasse una donna, magari moderata, magari simbologica di cura e amore per questa terra. Magari con esperienza politica ed amministrativa?
Siete certi che un funambolico Cateno, un astuto Lombardo, un uomo di larghe vedute come Miccichè non possano mettere in piedi un governo di ancor più larghe intese?
Probabilmente Musumeci tra un Cateno furioso ed una Dulcinea materna farebbe la fine che ha già fatto qualche anno fa.
Quindi la candidatura richiesta a gran voce dal Presidente Musumeci potrebbe essere una trappola politica. Che si scava da solo.
Musumeci può essere battuto da una Donna.
Giovanni Pizzo