Ciclismo

Il Giro arriva in Calabria: oggi la sesta tappa Palmi – Scalea

La vittoria di Arnaud Demare è passata decisamente in secondo piano. L’Italia sportiva si è interrogata ieri sull’annuncio del ritiro a fine stagione di Vincenzo Nibali. Sui social non si è discusso di altro, dopo la conclusione della tappa di Messina. E non solo. Perché le domande sono tante, troppe in questa fase del Giro d’Italia, che oggi celebrerà la sesta tappa, la Palmi-Scalea.

Il ruolo di Nibali

Che ruolo avrà Nibali in questo Giro? Correrà per la classifica visto il ritiro di Miguel Angel Lopez o cercherà di lasciare il segno con una vittoria di tappa? La risposta potrebbe stare nelle sue parole: “Voglio godermi il Giro, godermelo tutto”. Allora è auspicabile pensare a una Astana che proverà a fare saltare il banco e stravolgere i piani tattici delle corse. Nibali, come del resto fece Contador nella Vuelta del ritiro, tenterà di imprimere nella parte finale del suo percorso sportivo qualcosa di speciale da regalare, soprattutto, ai tifosi e alla sua gente. L’emozione dello Squalo sul palco di Messina ha commosso in tanti. Nibali compirà 38 anni a novembre quando già avrà concluso la sua carriera agonistica. Ci sono ancora tanti mesi da vivere, anche se è il domani del ciclismo italiano che preoccupa visto che all’orizzonte non si vede un possibile erede nella corse a tappe.

Nibali e l’erede Caruso

L’unico dovrebbe essere Damiano Caruso, il ragusano che in questa corsa rosa, con il rango di capitano s’intende, avrebbe senz’altro puntato alla vittoria. Lo vedremo al Tour. La tappa di oggi non dovrebbe riservare grandi insidie. C’è solo un Gran Premio della Montagna, di quarta categoria, nelle prime fasi della corsa. Poi si scateneranno i velocisti. Cavendish e Ewan sono chiamati al riscatto, dopo essere crollati sulle rampe di Sella Mandrazzi. Demare è apparso tonico e ci riproverà. Gli italiani, sempre presenti nella Top Ten, puntano su Nizzolo, ieri terzo. I big staranno coperti. La tappa del Block Haus è alle porte. Su quella salita si capirà chi davvero non può vincere il Giro. Ci saranno i primi verdetti.

di Nunzio Currenti