Tornano dopo vari lustri gli straccioni di Valmy, come li definì genialmente Cossiga.
I Mastella’s potrebbero essere una serie di successo come i Soprano’s, con tanto di piscine a forma di conchiglia e cantanti neomelodici al Castello dei matrimoni.
Forse ci si poteva fare un governo balneare post crisi del Papetee, tra culi danzanti e panze dervisce, trapassare il periodo agostano prima dell’apertura delle scuole e prima di un dibattito sul Def. Certamente sarebbe già stata impossibile una finanziaria a meno di non decidere di trasferire la Reggia di Caserta a Ceppaloni.
Ma in un momento in cui c’è una feroce terza ondata della pandemia, un complesso problema vaccini, speculazioni ad iosa su mascherine cinesi, ma, soprattutto, ci dovrebbe essere una guida forte per affrontare una pandemia economica e ricostruire il paese, lo facciamo, nonostante l’affetto che nutro per tante amiche e amici beneventani, con un governo Mastella?
Se Conte, non me lo auguro per il paese, prende questa strada, dimostra un avventurismo, peraltro inutile, che dilapida tutto il senso dello Stato e del pudore personale residuale.
Passerebbe da Avvocato del popolo ad amico della Leonarda.
Sa di film comico di serie B, assolutamente inadatto alle gravi e difficilissime sfide che deve affrontare il paese.
È l’ora più buia e invece di chiamare in servizio un drago come Winston ci affidiamo ai Mastella’s.
Mai il Paese è stato così scarso e provinciale.
Gatto Silvestro