Istruzione

Il ministro Bianchi a Palermo, “Nuovi modelli formativi dalla Sicilia”

Si è conclusa oggi una due giorni ricca di confronti emersi dai numerosi tavoli della Conferenza Regionale Istruzione: al centro i temi di scuola, università e formazione per nuovi modelli educativi dalla Sicilia all’Europa, un’iniziativa del Governo regionale per il tramite dell’Assessorato all’Istruzione e Formazione Professionale.


Le riflessioni e i dibattiti che hanno coinvolto numerosi esperti – tra cui Roberto Lagalla, Assessore Istruzione e Formazione professionale Regione Siciliana – hanno posto l’accento sul futuro degli studenti universitari, dell’esigenza di un ecosistema che li tuteli fornendo loro tutti i servizi adeguati per sviluppare i loro progetti di vita, realizzando così le “Sfide dei talenti” dei giovani di oggi, degli adulti di domani.

In questo senso, il PNRR – il piano Nazionale di Ripresa e Resilienza preparato dall’Italia per rilanciare l’economia dopo la pandemia da Covid 19 – rappresenta indubbiamente un punto di svolta, ma non certo “l’ultima spiaggia”, come ha chiarito il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, intervenuto oggi pomeriggio (in video-call) al Focus regionale tenuto all’Università degli studi di Palermo.

“Sembrava che nel mondo contemporaneo di Internet la scuola non fosse più necessaria. Ed invece ci siamo resi conto che oggi abbiamo bisogno della capacità critica della scuola, una scuola capace di reagire nei momenti più duri, di comprendere un mondo complesso” ha dichiarato il ministro Bianchi che poi ha aggiunto: “La scuola italiana ha dimostrato straordinaria vitalità, affrontando la minaccia del Covid, reagendo di fronte alla pandemia. La nostra scuola non ha rotto le comunità e anzi abbiamo riscoperto l’importanza della scuola in presenza”.

Tornando sul tema del piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Bianchi nota come questo: “Rappresenti una opportunità che il Governo intende sfruttare per uscire dalla pandemia, superando così i divari territoriali e  qualsiasi forma di disparità, specie quelle infantili”.
Occorre allontanare la minaccia, dunque, di quella deriva di povertà educativa che ha colpito l’Italia, una trappola che concede pochi spazi educativi e formativi nostra società.
“Siamo di fronte a grandissimi cambiamenti – prosegue il ministro Bianchi – che dobbiamo affrontare senza fratture, con l’obiettivo di ricomporre il nostro Paese”.


In merito al tema dei divari territoriali, Bianchi rimarca l’importanza del legame tra scuola, università e lavoro: “Noi dobbiamo permettere ai nostri ragazzi di fare esperienza all’estero. Bisogna abituare tutti noi a vedere il mondo con gli occhi del viaggiatore, ma con la volontà di tornare a casa, nel proprio Paese, per partecipare alla crescita e allo sviluppo del nostro territorio e della nostra comunità”.

Gioacchino Lepre