Intervista

Il ministro Locatelli: “Disabilità, da politica input per un cambio di prospettiva”

ROMA – Il mondo della disabilità attende già da qualche mese la pubblicazione nella Gu del testo definitivo del Decreto Legislativo del 17 luglio 2023, approvato dal Consiglio dei Ministri nella stessa data, che contiene il regolamento istitutivo dell’Autorità Nazionale Indipendente Garante per i diritti della Persona con disabilità.
Siamo vicini al raggiungimento di un traguardo che potremmo definire “storico”, un obiettivo a cui ha lavorato tanto anche Salvatore Di Giglia, presidente delle Aquile di Palermo e dell’Ets Ufficio Nazionale del Garante della Persona disabile che dal 2011 porta avanti la sua battaglia per il riconoscimento in tutta Italia di questa figura: “Il decreto legislativo, secondo il parere della Ministra per la disabilità, Alessandra Locatelli – ha spiegato al QdS Di Giglia – istituisce una figura non solo di riferimento, operativa e con compiti precisi, ma definisce anche un reale percorso di supporto nel rispetto della Convenzione Onu e del diritto di ogni persona ad una vita dignitosa e pienamente partecipata”.

Volendo risalire alle origini della figura, è bene precisare che in Italia, prima del 2012, essa non risultava collegabile ad alcun tipo di fonte normativa primaria o secondaria. Fu in quell’anno, infatti, che venne approvata dalla Regione Siciliana la prima legge (n.47/2012) che istituiva l’Autorità Garante Regionale per i diritti delle persone con disabilità.
Risalendo ad origini ancora più remote, questa figura ha trovato corpo nell’anno 2002, per la prima volta, nello statuto dell’Associazione sportiva Culturale Aquile di Palermo Onlus che, oltre a promuovere l’hockey su carrozzina elettrica, ha lavorato tanto sotto il profilo della sensibilizzazione delle istituzioni affinché l’importanza di questa figura venisse riconosciuta in tutto il territorio siciliano.
Il Quotidiano di Sicilia ha fatto il punto con il ministro Locatelli.

Ministro Locatelli, a che punto è l’attuazione della norma che ha istituito la figura del Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità?
“Il provvedimento è all’ordine del giorno della seduta della Conferenza unificata del 21 settembre, poi passerà al Consiglio di Stato e successivamente arriverà nelle commissioni parlamentari. Dal 1° gennaio 2025 il Garante sarà operativo con contingente ridotto e dal 2026 operativo con contingente completo”.

Legge delega sulla disabilità n. 227/21: a che punto siamo sotto il profilo della sua attuazione?
“I primi due decreti sulla riqualificazione delle pubbliche amministrazioni e l’istituzione del Garante nazionale sono stati approvati in Consiglio dei Ministri. Stiamo lavorando per attuare gli altri tre provvedimenti. In particolare, i due decreti attuativi sulla riforma dell’accertamento della condizione di invalidità civile e la valutazione multidimensionale per il progetto di vita delle persone con disabilità, daranno una svolta decisiva. In questo contesto il progetto di vita innoverà il concetto stesso di disabilità secondo quanto previsto dalla Convezione Onu sui diritti delle persone con disabilità. L’obiettivo è quello di passare dall’erogazione di singole prestazioni ad un percorso di accompagnamento della persona alla vita adulta, attraverso servizi, azioni, interventi sanitari, socio sanitari e sociali contenuti nel progetto di vita individuale di ognuno. Una vera svolta per le persone più fragili e le loro famiglie”.

Parlare di persone con disabilità non significa solo parlare di barriere architettoniche. Quali le sfumature attorno al concetto di inclusione?
“La sfida che abbiamo davanti a noi è molto chiara: è necessario invertire l’ordine delle priorità, rimettere al centro delle politiche la persona e il diritto di tutti ad una vita dignitosa senza barriere fisiche e barriere culturali. Dobbiamo impegnarci ad attivare nelle Istituzioni, nel mondo privato, ma anche nello sguardo di tutti i cittadini questo cambio di prospettiva: bisogna diffondere in modo sempre più capillare una visione positiva che veda in ogni persona talenti e competenze da valorizzare. Inclusione vuol dire investire sulle persone, offrire occasioni e opportunità di studio, di lavoro, nel campo ricreativo e affettivo. E soltanto unendo le nostre energie e rafforzando la collaborazione tra istituzioni, Terzo Settore, mondo privato e del privato sociale possiamo fare di più e meglio, e garantire ad ogni persona una vita di qualità”.

Associazioni, inclusione, disabilità: queste le tre parole chiavi dell’evento “Expo Aid 2023 – io, persona al centro” che si svolgerà a Rimini il 22 e 23 settembre. Quali gli obiettivi di questa due giorni?
“Ho voluto fortemente questo evento perché ritengo sia arrivato il momento di cambiare la prospettiva sulle fragilità mettendo al centro la persona. Dal Palacongressi di Rimini lanceremo esattamente questo messaggio: serve favorire la piena partecipazione di ogni persona alla vita delle nostre comunità, partendo dalla consapevolezza che in ognuno ci sono competenze e talenti su cui investire. Expo Aid sarà un momento di confronto, di scambio di idee e progetti e soprattutto l’occasione per fare squadra. Più di sessanta relatori si alterneranno nei sei seminari previsti, ci saranno esperti, istituzioni, associazioni, persone con disabilità che porteranno le loro testimonianze e contribuiranno alla stesura delle linee guida del Piano Nazionale sulla disabilità che sarà scritto dall’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità ed emanato dal Presidente della Repubblica. La sera del 22 settembre, presso l’area del Porto, si svolgerà inoltre una grande manifestazione ricreativa, musicale, sportiva e gastronomica con mercatini e food truck inclusivi provenienti da tutta Italia, e si esibiranno gruppi e band musicali inclusivi. Da Palermo ci saranno i ballerini Gabriele Montaperto e Alice Diana, e da Caltanissetta arriverà N’Arancina Speciale, il progetto nato dall’esperienza di Raggi D’Isole, centro edu-aggregativo della Cooperativa Sociale Etnos. Un’occasione davvero unica per incontrarsi e scambiare buone pratiche”.

Uno spazio sarà dedicato allo sport: quale contributo può arrivare al dibattito dal mondo sportivo?
“Lo sport ha un valore indiscutibile per il benessere e la qualità della vita di tutte le persone. In particolare per le persone con disabilità, lo sport è uno straordinario e potente strumento di inclusione che dà la possibilità di esprimere le proprie potenzialità e migliorare le relazioni e l’autonomia. Ne parleremo con tanti sportivi e anche con campioni paralimpici, perché convinti dell’importanza di continuare a promuovere la sua funzione sociale ed educativa. A giugno ho avuto l’opportunità di partecipare alla serata inaugurale degli Special Olympics Games di Berlino: è stata un’emozione grandissima essere al fianco dei nostri atleti e vederli così felici. Lo sport può fare davvero tanto per l’inclusione, la partecipazione e la crescita personale delle persone più fragili, bisogna continuare a investire e a lavorare insieme così come tante associazioni e tanti volontari già fanno con passione ogni giorno”.