Scrivere l'energia

Il Pianeta perde la sua vera ricchezza tra le fiamme

In Australia le fiamme di incendi di chioma intensi si sono propagate, generando fiamme alte decine di metri di velocità superiori ai dieci chilometri orari. Sono difficili da spegnere poiché l’acqua e il ritardante utilizzati per placare tale propagazione, sono capaci solo di raffreddare il combustibile e rallentarne la combustione, ma senza eliminarlo per intero.

Metà delle fiamme sono state accese da cause naturali, come i fulmini, da cuneolobi generati dal fumo degli incendi, ma l’altra metà è responsabilità diretta delle attività dell’uomo esercita sulla Terra, cause sia intenzionali e involontarie, difatti vi sono più di 180 presunti incendiari.

Gli incendi sono stati minaccia per rare piante, per gli uomini che respirano il fumo, per le zone di proprietà e di attività. In oltre, si creano erosioni, si aggrava la crisi climatica globale (per l’ulteriore aumento di CO2 nall’atmosfera) e si favorisce maggiore rapiditò allo scioglimento dei ghiacciai neozelandesi.

 10 milioni di ettari bruciati, 28 vittime, 480 milioni di animali morti sono l’effetto di questa strage di roghi.

Tra questi, il Koala e il canguro, specie rara e simbolo australiano, travolta da questo uragano di fuoco, rischiano l’estinzione,  ed altre numerose specie che vivino nel territorio, hanno un futuro  gravemente compromesso, come il quokka, il dingo, il wombat… è necessario, ed è attualmente in atto l’adozione di cuccioli di animali, per aiutare gli ultimi lembi della natura selvaggia ad avere un futuro.

Il Governo australiano invece di ‘impedire’ e ‘controllare’ tali fenomeni, è lo stesso che sussidia l’industria di carbone in Australia, contribuendo all’aumento dell’anidride carbonica con la produzione e il consumo di energai, trasporti, agricoltura ed allevamento, riscaldamento domestico, e doforestazione… tutte responsabilità dell’uomo, che nemmeno sa di avere.

C’è uno strumento in particolare che potrebbe evitare gli incendi, ovvero, la prevenzione attraverso la tecnica del ‘fuoco prescritto’, l’eliminazione del combustibile grazie ad una fiamma bassa, strumento e applicazione limitati per la mancanza di fondi e per lo stesso cambiamento climatico che non permette di attuare tale processo.

Intere popolazioni dovrebbero sforzarsi per la riduzione di tutte le cause antropiche, poiché solo la collettività può essere in grado di attuare un cambiamento che sia radicale, l’umanità dovrebbe interessarsi a ciò che accade attorno a lui, alla propria specie, e dovrebbe pensare che è proprio la sua pelle che soffre tali disagi, pur se non li sente al tatto,  sono già in atto e deve aspettarlo in un futuro vicino.

Giorgia Viola