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“Il Pontile di Gela è irrecuperabile, va demolito e ricostruito aggiungendo piattaforme galleggianti”

Caro Direttore,

Il vecchio pontile di Gela, dove più volte siamo intervenuti con relazioni di settore in qualità di tecnico-legale e che attenziono da anni, è da considerare irrecuperabile in quanto evince inequivocabilmente poichè abbandonato da 100 anni e senza alcuna manutenzione. Ci chiediamo perché perdere altro tempo e denaro in rilievi tecnici che andranno a confermare la mia relazione protocollata lo scorso 22 luglio e perché le associazioni sono intervenute solo ora e come mai soltanto ora si sta muovendo la politica.

Poichè parliamo di un’opera pubblica e in essa bisogna constatare una utilità economica di riutilizzo chiamata costo-beneficio, prevedo, secondo la mia idea progettuale, la logica demolizione di tutta la struttura dal lungomare fino all’isolotto, nuova progettazione, e ricostruzione identica.

Il nuovo pontile dovrà essere una copia per dimensione, altezza e lunghezza, ovviamente queste estensioni non giustificherebbero la realizzazione dell’opera stessa, mai i catamarani e traghetti potrebbero attraccare, causa i fondali non superiori a tre metri e cinquanta.

Da qui l’idea di aggiungere e assemblare delle piattaforme galleggianti (floating platforms), opere removibili e temporanee che si adattano a tutte le normative vigenti che, opportunamente posizionate e assemblate, permetterebbero di raggiungere anche notevoli profondità così da facilitare l’attracco di catamarani e traghetti e giustificando un investimento pubblico da me stimato di circa cinque milioni e centocinquantamila euro. Inoltre sarà possibile posizionare turbine agganciata ai piloni e produrre energia elettrica dalla corrente marina.

Francesco Agati
Gela