Pezzi di Pizzo

Il senso del Paese per il ridicolo

Qualunque cosa sia, dalla sceneggiata napoletana al complottismo, questa vicenda Sangiuliano ha una cifra certa: Il ridicolo.

Che in alcuni casi, vista la maschera teatrale del ministro, tende al grottesco, tra Aristofane e Eschilo, senza doppi sensi, come è grottesca, oltre che pericolosa, “l’esclusiva” al Tg1, la rete ammiraglia di un vecchio Paese ai tempi dei social, che già spoileravano le puntate successive di una serie Netflix di stampo turco-napoletano, con tanto di vitto, alloggio, lavatura e stiratura. Presediamo il G7, massima vetrina mondiale e ci facciamo sputtanare a Pompei? Con tutti i giochi di parola possibili che verranno minuziosamente spiegati ai corrispondenti esteri.

La Meloni tiene “‘a cazzimma” e non si piega, non si fa ricattare, tiene Sangiuliano e lo manda alla confessione pubblica televisiva, in maniera luterana, ma non ha capito che per la prima volta non ha una svizzera e neutrale Schlein come avversaria. La Boccia da “Femmena” partenopea tiene più cazzimma di lei, e pure materiali, audio e non sappiamo ancora altro, e informazioni da far cadere nel ridicolo non solo Sangiuliano, ma l’intero gabinetto. Sta rischiando pericolosamente la Meloni, non sulle armi in Ucraina, o sulla manovra finanziaria, ma su una vera underdog che non ha nulla da perdere ma tutto da guadagnare. Non sappiamo se c’era un complotto prima, ma ora questa storia diventa sangue per gli squali nel mondo della comunicazione, in una politica, che come la Meloni ci ha insegnato, insegue solo quella.

Questa vicenda ridicola, nasconde un altro preoccupante limite italiano, l’inadeguatezza della classe dirigente, meloniana e non solo. Quando la Meloni ha formato il governo, sono diverse le personalità, più autorevoli di Genny il Bello, o comunque così si sentiva, che hanno rinunciato, tra cui Panetta e Cingolani, per cui le scelte sono state residuali. Ma non c’è dubbio che nemmeno la Schlein eccelle per personalità, se, per questa settimana almeno, la leader dell’opposizione è Maria Rosaria Boccia da Pompei, con tutta la sinistra sulle sue licenziose orme.

L’intero paesello italico dopo decenni di bombardamenti all’insegna dell’uranio impoverito contenuto in Grandi Fratelli, Temptation Island, Uomini&Donne, Pacchi, Doppipacchi e Contropaccotti, è precipitato in una condizione culturale ridicola, da cui la nomina a Sangiuliano, e la speranza della disperazione in San Gennaro. Se avesse un buon ghost writer, azzardo Antonio Albanese, la Boccia in un Paese così ridicolo ed ignorante potrebbe fare il suo partito alla Vannacci. Ha ragione il grande Francesco Merlo, il pelo supera sempre la soglia di sbarramento.