La vera Trilateral del dopoguerra è stata Usa, Sicilia, Italia. Si narra di una notte dell’Immacolata passata da Roosevelt a Castelvetrano, primi lembi di Europa liberata, ma la domanda da porsi è: cosa serviva la Sicilia per gli interessi occidentali?
Era il deterrente strategico, un Cruise ante litteram a forma di trinacria e trinariciuto, per ancorare l’Italia al sistema occidentale e soprattutto agli Stati Uniti. I voti dei siciliani, governati in un modo o nell’altro dalla DC, servivano a non fare scantonare il paese verso lidi lesivi del Paese, gli Stati Uniti, che guidava l’alleanza atlantica. A maggior ragione del fatto che in Italia esisteva il più grande partito comunista dell’Occidente. Che però, Macaluso docet, in Sicilia si confrontava al di là dello steccato. Terra dei miglioristi i siciliani. E la contrattabilità della Mafia era coniugata a questi interessi occidentali. Caso Mattei in primis, ma anche caso Moro, Reina, Mattarella, fino alle stragi del 92. I siciliani determinavano sempre il segretario della DC, e ne dovevano rendicontare e garantire l’affidabilità. In caso negativo dovevano coadiuvare la risoluzione del problema. La Sicilia è la chiave, come diceva Goethe, della Nato, vedi Sigonella, Muos, e con questa si apre la porta europea, l’Italia.
È strano che finora un siciliano non sia diventato Segretario generale della Alleanza Atlantica. Ma molti siciliani sono stati ministri della Difesa o degli Interni. E poi abbiamo il Presidente Mattarella, da Castellammare del Golfo, due volte eletto alla prima carica dello Stato, ritenuto familiarmente un leale amico degli Stati Uniti. La Sicilia, con la sua Storia di invasioni ed integrazioni, è il paradigma naturale per quella sottile linea di incontro/scontro tra Est e Ovest. Solo in Sicilia si poté combattere il più grande duello aereo del dopoguerra, che causò il disastro di Ustica.
Se fosse capitato da qualche altra parte, in Campania per esempio, il segreto di Stato sarebbe diventato di Pulcinella. In Sicilia no, in Sicilia teniamo dentro tutto e tutti, criminali ed eroi. E quando in Sicilia cominciò il famoso compromesso storico, in questa terra fu rimosso e sepolto, non conveniva ad entrambe le fazioni, ma soprattutto non andava giù agli americani. Se l’Italia viene considerata, da molti storici e politici di vaglia internazionale, un protettorato indiretto americano, la Sicilia è la sede dell’Alto Comando. Come forse pensò il Gen. Patton affacciandosi dalle finestre del Palazzo dei Normanni.