Lo stato che si respira in città è come quello di una sala di attesa dietro una sala parto. Come sgraverà dopo il voto Palermo? Ma soprattutto a chi somiglierà il bambinello futuro sindaco?
Avrà le fattezze di Orlando o somiglierà a quel pupo che quei bontemponi del collettivo, ricercati, non alacremente, dalla Digos hanno fotomontato con la faccia di Totò Cuffaro?
L’attesa si tramuta in ansia se telefoniamo a qualcuno di amici e parenti candidati, e qualunque palermitano ne ha una mezza dozzina. La mia lista supererà la ghigliottina del 5%? Ma soprattutto quanti voti prendo, si chiede ciascuno degli 800, dicasi ottocento, candidati. Un concorsone di narcisismi, sbracciamenti, non tutti leciti o legittimi, velleitarismi, che solo per pochi appartengono alla sfera della politica. Quella che tristemente, davanti a questa pessima campagna elettorale, non c’è più.
L’ansia si tramuta quasi in angoscia se entrassimo nelle case di coloro che hanno costruito le liste, i capi partito. Sul risultato si giocano carriere e ruoli, ritorni o rilanci, molto probabilmente sopravvivenze. Anche perché da questo risultato si accrediteranno scenari per regionali e politiche che andranno a breve scadenza.
Il nervosismo, i sondaggi sottobanco che scorrono nelle chat, le telefonate ai giornalisti in cerca di notizie, umori e sapori. Il sapore è decisamente amaro. Come un caffè bruciato.
E poi c’è una città indifferente, che probabilmente non andrà a votare e che è in attesa di un solo risultato utile per la città. La serie B! Del 15% dei palermitani che la scorsa elezione andò a votare tra le 19 e le 23 quanti, tra stadio e televisione, andranno a votare? Lì sì che c’è un’attesa positiva, forse arriva Mansour “il Profeta”, altro che Sindaco.
In alcune case della borghesia professionale palermitana attesa non ce n’è. Qua siamo tutti amici di tutti, e con tutti lavoriamo. Chiunque sale è andato a scuola, università, a cena con noi. Che problema c’è.
E poi c’è l’attesa nelle case, meno ricche di una volta, dei padrini di alcuni candidati, loro vogliono sapere chi sarà il prossimo Sindaco di Mafiopoli. Ma non sono così ansiogeni, l’indagine sull’urbanistica palermitana ha dimostrato che chiunque si può avvicinare. Destra o sinistra una straduzza si trova.
Così è se vi pare.