Pezzi di Pizzo

La legge del contrappasso

I media e i social sono pieni di riprovazione e indignazione. È stato sporcato un mito, un grande uomo, un Siciliano differente. Giovanni Falcone.

Una erinni rossa, narcisista, una strega con appetiti inconfessabili ha parlato.

In Sicilia si direbbe ha parlato assai.

Ha alluso a un peccato immorale, non si sa se per un defunto o per un magistrato, sicuramente per un martire.

Lei si chiama Ilda, nome già evocativo, Boccassini, magistrato per vocazione.

Parla Ilda di un flirt argentino, come una parte del suo cognome.

Questa cosa scandalizza tutti. Un gentiluomo gode e tace, lei si permette di godere e parlare.

Ma siamo sicuri che il maschio sia un gentiluomo?

Non abbiamo assistito per secoli a vanterie con gli amici sulle avventure maschili, su aneddoti scurrili da bar, su sorrisetti evocativi e su millanterie a gogò?

La Boccassini con questa affermazione di ego ha solamente reso evidente che la parità di genere è arrivata.

Certo ci sono sacche sociali in cui la forza bruta del maschio fa la differenza, ma nella società borghese, che ha a disposizione corsi di studi e accesso a carriere intellettuali, la differenza è sparita.

Le donne oggi si comportano come gli uomini. Per sete di ego, potere, mezzi economici e tutto il corredo che migliaia di anni di storia avevano riservato al genere maschile.

Questo cosa scandalizza, non solo gli uomini, ma anche le donne che pensavano di essere migliori, più sensibili, solo perché avevano il grembo materno.

Per cui lei, Ilda la rossa, deve essere una strega, da denunciare alla Santa Inquisizione, da bruciare come a Salem.

Ha distrutto l’Immacolata concezione del Femminile.

Cari Uomini e care Donne queste sono verità scioccanti per i boomers, ma per i millennials o per la generazione zero sono già informazioni assodate da tempo.

Io non so se la storia sia vera o verosimile. Ma se fosse vera ci direbbe che Falcone era, per fortuna, un uomo con le sue virtù e le sue debolezze.

Era un uomo come noi, ma con la schiena più dritta e molto più coraggioso.

Nulla toglie al fatto che sia stato un Siciliano differente, con un senso del dovere e del rispetto della verità che purtroppo molti suoi colleghi non hanno.

Questa umanità ritrovata ci dice che anche noi, con i nostri evidenti limiti, non siamo esentati dal compito che la storia di ciascuno ha.

Fare il proprio dovere non è riservato ai supereroi.

Tocca a tutti.

Giovanni Pizzo