Consumo

Immobili, in Sicilia il mercato rimane “vivace”

PALERMO – Non si ferma il mercato immobiliare siciliano. Secondo i più recenti dati Istat relativi alle compravendite di unità immobiliari, nei primi sei mesi del 2023 sono stati quasi 30 mila gli atti notarili relativi a passaggi di proprietà che siano di abitazioni, immobili ad uso economico o ad uso speciale. In particolare, poi, si può notare una crescita tra il primo e il secondo trimestre: se nei primi tre mesi dello scorso anno le compravendite sono state in totale 13.702, nel secondo trimestre si sale a 16.279. La crescita ha riguardato sia gli immobili a uso abitazione e accessori sia quelli a uso economico.

Diminuiscono invece le compravendite relative agli immobili a uso speciale, una categoria comunque marginale rispetto alle altre due, in quanto si tratta delle unità immobiliari costituite da opifici ed in genere da fabbricati costruiti per esigenze speciali di un’attività industriale o commerciale, non utilizzabili per altri usi senza radicali trasformazioni. Ad esempio, sono immobili ad uso speciale le stazioni per servizi di trasporto e di navigazione, i fari e le costruzioni mortuarie.

Rispetto allo stesso periodo del 2022, però, nel 2023 si nota una leggera flessione: nei primi sei mesi del 2022 le compravendite erano state maggiori, sia per le abitazioni che per gli immobili ad uso economico, di circa 2 mila unità in più. Si tratta comunque di una riduzione del 4,6%, mentre a livello nazionale si registra una riduzione delle compravendite del 13,6%, per cui il mercato siciliano dimostra di saper reggere alla crisi contenendo i danni al meglio possibile. Si tratta comunque di un trend che si conferma, considerato che anche tra 2022 e 2021 era stata segnata la stessa riduzione.

La spiegazione è abbastanza facile: la fase di stop del 2020, dovuta alla pandemia, che ha impedito fisicamente di espletare molte pratiche nei mesi delle limitazioni nei movimenti, oltre ad avere fermato molti negli acquisti, a causa dell’incertezza del momento, è stata ampiamente superata nel 2021, quando, tra primo e secondo trimestre sono stati segnati aumenti del 23 e del 45%.

Mercato immobiliare, il 2022 e il 2023 sono stati gli anni della stasi

Il 2022 e il 2023 sono stati gli anni della stasi, dovuta anche, nel 2022, al forte aumento delle spese per le famiglie, a causa della guerra in Ucraina, e all’aumento dei tassi di interesse sui mutui, che hanno reso la spesa inaffrontabile per molti, andando ad allineare i dati presenti con quelli del 2019, quando il mercato immobiliare viveva già una condizione di recessione. Nonostante il 2023 sia da considerare un anno di ripresa, rimane l’incertezza per un futuro che presenta sempre nuovi imprevisti, per cui molti rimangono in attesa di decidere quanto una spesa consistente come quella dell’acquisto di una casa sia effettivamente affrontabile o meno nei tempi che corrono.

Per macroaree, le Isole sono quelle che meno hanno segnato in termini di perdita, mentre la maggiore riduzione delle compravendite tra 2022 e 2023 si registra nel Nord Ovest, che scende del 18,5%, che in termini assoluti corrispondono a più di 32 mila compravendite non effettuate.

L’acquisto di beni immobili è strettamente collegato all’erogazione di mutui, finanziamenti o altre obbligazioni con concessione di ipoteca immobiliare: in Sicilia nel primo semestre del 2023 sono stati 7.300 i contratti stipulati, su un totale nazionale di 152.094. Le regioni del Sud e delle Isole presentano i numeri minori, rispetto al Nord Ovest e al Nord Est che insieme vanno a coprire più del 50% del totale delle operazioni.