A raccontare a Qds.it un’altra situazione drammatica in tema di aziende in crisi, per colpa dei rincari, è l’imprenditore catanese Gianluca Giordano, titolare di ben 4 locali che fanno ristorazione in diversi paesi del catanese. Ma prima di addentrarci nella sua storia vogliamo soffermarci su una premessa che ci sembra molto significativa e che dimostra, qualora ci fossero ancora dubbi, che si tratta di un problematica che sta investendo in modo globale l’intera economia del Paese e non solo le piccole o medie imprese. “Alcuni miei amici ci racconta Giordano – che hanno aziende nella zona industriale di Catania, hanno ricevuto bollette da 380 mila euro. Le loro imprese, prima di questa assurda situazione, avevano una media di 120-130 mila euro mensili”.
Gianluca Giordano è titolare di tre Nuk, locali che vendono Sushi: uno a Sant’Agata di Battiati, uno a Nicolosi e un altro a Catania. Inoltre ha una trattoria a Tremestieri etneo, L’Oste di Tremestieri.
“La situazione è drammatica – spiega a Qds.it – le bollette sono quintuplicate. Abbiamo collezionato circa 30 mila euro di bollette nel giro di un mese. La cosa paradossale – aggiunge – è il punto vendita Nuk di Catania, un locale d’asporto di 70 metri quadrati, tutto illuminato a led, dove sono arrivati 3300 euro di luce rispetto a 700 che ne pagavo prima. Quindi quasi sette volte di più”.
L’imprenditore catanese, nel periodo di crisi dovuto al Covid, nei tre locali di sushi non ha avuto pesanti conseguenze. A salvare lui e i suoi dipendenti è stato l’asporto. Altra storia per L’oste di Tremestieri che ha dovuto invece sospendere temporaneamente l’attività. Non affondare completamente, in quel periodo terribile, gli ha consentito di non chiedere prestiti. Cosa che altre attività di ristorazione, purtroppo, hanno dovuto fare per sopravvivere.
“Al momento le bollette, ringraziando Dio, possiamo ancora pagarle. Ma per quanto tempo ancora? – si chiede preoccupato Gianluca Giordano -. Le dilazioni? Sono una barzelletta. Per alcune aziende ci dicono di pagare la metà subito e il resto tra 15 giorni. Per altre, essendo già scadute, visto le cifre iperboliche, ci hanno risposto che non si possono più dilazionare. Abbiamo contattato l’ufficio legale della società Lenergia SpA che alla fine della chiamata ci ha fatto una raccomandazione ‘La paghi entro il 24, altrimenti le stacchiamo la luce’. Minacce a cuore aperto”.
“Stiamo facendo i ruffiani alle compagnie dell’energia – afferma – stiamo lavorando per loro”.
Una situazione insostenibile, che sta facendo collassare tutti: piccola, media e, come raccontato all’inizio dell’articolo dallo stesso imprenditore, la grande impresa. Veri e propri salassi non preventivati e devastanti che stanno mettendo in ginocchio aziende e i relativi indotti.
“C’è un progetto ben definito – spiega a Qds Giordano – ovvero quello di distruggere e azzerare l’economia. Faccio parte del direttivo dell’Associazione M.i.o. Italia, le dico che molti non arriveranno a dicembre. Altri stanno nuovamente accendendo prestiti. Si può fare un debito per pagare le bollette? – si chiede – Questa non è più impresa. Siamo tartassati ogni giorno su tutto. Pensi che stiamo pagando adesso il pregresso del Covid. Una piccola-media azienda non può permettersi queste spese fuori controllo. La soluzione – conclude – è la chiusura, bisogna cambiare mestiere”.