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Imprese, ristorazione collettiva chiede interventi immediati a Governo per evitare stop

Il settore della ristorazione collettiva chiede interventi immediati al Governo per evitare lo stop ai servizi essenziali per scuole e strutture sanitarie. E’ quanto sottolineano in una nota congiunta Agci Servizi, Anir Confindustria, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi. “Le aziende del settore della ristorazione collettiva – si legge – denunciano, ormai da troppo tempo, la grave situazione di crisi che stanno attraversando: riuscire ad assicurare l’erogazione dei servizi, soprattutto nei contratti con la Pa, senza vedersi riconosciuti gli aumenti dei costi – energia e derrate alimentari – che la situazione attuale sta imprimendo al mercato”.

L’impossibilità di rimodulare i contratti e di avere la necessaria revisione dei prezzi, sottolineano, “sta determinando una situazione non sostenibile, a totale carico delle imprese per non interrompere i servizi di ristorazione nelle scuole, nei presidi ospedalieri e in moltissimi ambiti della amministrazione pubblica, ritenuti essenziali e indifferibili. Una condizione che determina forti disequilibri economici che stanno esponendo Imprese e Cooperative a gravi rischi, dopo essere state già fortemente colpite dagli effetti della pandemia. Il continuo disinteresse delle istituzioni nei confronti di questo comparto lascia presagire, a breve, il collasso di un intero settore, con forti implicazioni sociali e sul mondo del lavoro, visto che oggi rappresenta 1.500 aziende per una platea di circa 110.000 addetti. E un fatturato complessivo di 6,5 Mld”.

Per questo il 14 novembre alle 16, presso la Camera dei Deputati, durante una apposita conferenza stampa Anir Confindustria e Alleanza delle Cooperative Italiane Servizi (Agci Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi) hanno chiesto al Governo i seguenti interventi: urgente Intervento normativo nell’ambito dei prossimi Decreti di aiuti o di emergenza per introdurre a carattere emergenziale la possibilità di rimodulazione e rinegoziazione dei contratti in essere con la PA e l’introduzione dell’obbligo della revisione dei prezzi sulla base di indici ufficiali sulla variazione dei costi delle materie prime; riutilizzo delle rimanenze non assegnate del fondo di sostegno alla ristorazione collettiva anche per le perdite di bilancio dell’anno 2021; revisione dell’attuale applicazione dei Cam nella ristorazione collettiva, alla luce dell’entrata in vigore della nuova legge su km 0 e di filiera corta”