Pezzi di Pizzo

Imprevisti e Probabilità

In Sicilia, nonostante Archimede, allievo del calabrese Pitagora, non conosciamo né numeri né statistiche. Era assolutamente probabile che con un ciclone come Caronte, a quasi 50°, si verificasse tutto questo. Non dico di prevedere il cortocircuito di Fontanarossa, ma che sarebbero scoppiati incendi a gogò non era una ipotesi imprevista, era matematicamente certa.

Ma la classe dirigente dell’isola affronta conferenze stampa e telecamere con facce sbigottite, quasi sinceramente sconcertate. Ma come è potuto succedere? Come potevamo prevederli, sono eventi naturali! Potevamo prevedere che a Luglio ci fosse caldo? Che soffiasse lo scirocco? Se lo avessimo previsto non avremmo mandato 130 Vigili del fuoco a Roma a luglio, ad un corso di formazione sullo spegnimento incendi, che ovviamente si accendono d’inverno, com’è cosa risaputa.

Come se tra l’uomo e la natura non ci fossero millenni in cui cumuli di scienziati, storici, hanno studiato la natura, gli effetti e la probabilità degli stessi. Ma il politico no! Lui ignora per partito preso, ove ne avesse uno e non lo cambiasse ogni 10 minuti. Il politico è lo stupefatto del presepe, quella bella statuina che alla nascita di Cristo nella mangiatoia, tra il bue e l’asinello, guarda la scena con faccia estatica.

Eventi eccezionali. Eventi naturali, come se si parlasse di ufo o realtà soprannaturali. Fatti imprevisti ed imprevedibili. Accidenti o sciagure divine. Non potevamo prevederlo, noi ci occupiamo di cose molto più concrete, prosaiche, come le sagre paesane, i finanziamenti alle associazioni dei quattro gatti, dei Pip, dei forestali. I forestali sono quei signori che ad oltre sessant’anni dovrebbero arginare il fuoco con le zappe? Più facile aprire il Mar Rosso per Mosè.

Magari avessero giocato a Monopoli da piccoli questi politici. Lì, tra Vicolo stretto e Bastioni Gran Sasso, nel mezzo della plancia del gioco, ci sono delle cartine. Quelle degli imprevisti e delle probabilità. Se li leggessero, tanto sono poca cosa, non si affaticherebbero troppo, visto che gli studi scientifici non sono il loro forte.

Così è se vi pare