Si arresta la discesa delle emissioni di gas serra dal settore auto in Europa. Dopo l’entrata in vigore degli standard per il biennio 2020-2021, che avevano stimolato la penetrazione nel mercato di veicoli elettrici e una conseguente riduzione record delle emissioni medie dei nuovi mezzi (-12% per entrambi gli anni), il trend di contrazione nei primi sei mesi del 2022 segna infatti un pallido -2%. Una frenata legata al calo della quota di mercato dei veicoli elettrici a batteria (Bev), passata dal 13% nella seconda metà del 2021 all’attuale 11%. Lo rileva uno studio a cura di Transport Environment, organizzazione no-profit con sede a Bruxelles.
Contemporaneamente, osserva l’organizzazione, le case automobilistiche di Cina e Stati Uniti sperimentano una forte crescita del mercato. Le case automobilistiche di Pechino, in particolare, stanno guadagnando più spazio nel Vecchio Continente, con una quota pari al 5% di tutti gli esemplari venduti quest’anno nella Ue. “Una situazione che potrebbe avere gravi conseguenze non solo sul clima ma anche sulla competitività dell’industria europea e l’occupazione nel Continente” dichiara Veronica Aneris, direttrice di Transport Environment Italia.
Gli impegni volontari annunciati dai produttori prevedono che entro il 2030 i Bev copriranno oltre tre quarti del mercato automobilistico. Tuttavia, osserva T&E, se i costruttori continentali dovessero limitarsi a fare non più del minimo indispensabile per raggiungere gli obiettivi fissati dalla Ue, la quota di mercato coperta dai veicoli elettrici entro la fine del decennio non supererà il 55%.