PALERMO – In Germania, Regno Unito, Francia, Spagna e Svezia il supporto psicologico rientra da tempo tra le forme di assistenza di base. Campania, Toscana e diverse regioni italiane, hanno approvato leggi in questo senso. Finalmente, anche in Sicilia si discute della figura dello psicologo di base. Ne parliamo con Antonio Ferrante, Presidente della Direzione del PD Sicilia e promotore dei ddl su Psicologo di base e Psicologo scolastico.
La creazione di una Commissione ad hoc è arrivata alla definizione di un testo unico che ora è in discussione all’Ars. È la volta buona?
“I tentativi di maggioranza e opposizione delle scorse legislature si sono puntualmente arenati. Insieme al nostro parlamentare Nello Di Pasquale che è stato il primo a presentare il ddl, abbiamo dato priorità a questa riforma. Lavorando dentro e fuori dall’Ars, abbiamo fatto pressione sulla maggioranza arrivando in pochissimo tempo all’audizione della Presidente dell’Ordine degli Psicologi Sicilia e al disco verde da parte della Commissione Salute. Ci saranno altri due passaggi, Commissione Bilancio e Aula, ma siamo ottimisti di poterla approvare entro l’anno. Già da questa settimana, gireremo la Sicilia per presentare questa proposta e parallelamente lanceremo un form per far sottoscrivere la proposta a più persone possibile realizzando la commistione tra democrazia diretta e rappresentativa. È tempo di dare alla Sicilia una riforma che in questi anni è mancata”.
Il problema è anche culturale. C’è ancora uno stigma e per molti il sostegno psicologico è un problema “da ricchi”. Come risponderebbe a una simile osservazione?
“È esattamente il contrario. Il problema è di tutti, ma solo chi è ricco può permettersi di risolverlo. Essere un partito riformista significa lottare contro le disuguaglianze. Il primo diritto da garantire a tutti è il diritto di stare bene. Se rendiamo fruibile a tutti il sostegno psicologico, anche quella sottocultura che associa la terapia psicologica alla follia cade”.
Di pochi giorni fa, la proposta della Sindaca di Barcellona, Ada Colau, sull’inserimento della figura dello psicologo in scuole e università. Il PD ha presentato una proposta sull’inserimento della figura dello psicologo scolastico. Che spazi si aprono in questo senso?
“Le statistiche ci dicono che nei due anni di pandemia i casi di suicidio, tentato suicidio e autolesionismo tra giovani sono aumentati del 75%. È tempo di intervenire per superare un’emergenza che si avvicina ogni giorno verso la tragedia. Serve introdurre una norma che è garantita dai fondi del Pnrr per inserire un professionista accreditato all’interno di scuole e università che possa supportare studenti, famiglie, docenti e tutto il personale scolastico. Ci batteremo dentro e fuori dall’aula parlamentare affinché anche tale proposta diventi realtà in tempi brevi. Sia ben chiaro, oltre ogni divergenza politica, il malessere psicofisico e la vita stessa dei nostri figli devono diventare priorità per tutti”.