Un’isola martoriata. Incendi, black out e il rogo all’aeroporto di Catania, che ha creato non poco caos, stanno mettendo a dura prova il settore turistico, una delle voci del Pil della Sicilia.
Dopo i dati dello scorso mese di giugno più che incoraggianti, nei quali venivano mostrato un incremento dell’1,5 % delle presenze rispetto al 2019, ultimo anno pre pandemico, tutto è stato rimesso in discussione. Circa una settimana fa, la Regione Siciliana, tramite l’assessore al Turismo, Elvira Amata, ha avviato una rilevazione chiedendo una quantificazione precisa delle perdite per le varie associazioni di categoria. Inoltre, il presidente di Assoturismo, Vicio Sole, ha sottolineato come i fatti accaduti abbiano determinato, oltre alle disdette, anche un’impressione di insicurezza del territorio siciliano.
Le azioni per incentivare la ripresa del settore turistico in Sicilia nel più breve tempo possibile, però, non mancano. A confermarlo al QdS è lo stesso assessore regionale al Turismo, che precisa anche come sia fondamentale un’opera di sensibilizzazione allo scopo di destagionalizzare il turismo nell’Isola.
“Non era previsto quanto accaduto a Catania e l’impossibilità di utilizzare appieno l’aeroporto ha rappresentato la criticità principale”, afferma Amata. “Abbiamo messo in campo tutte le forze possibili e immaginabili per poter riportare l’aeroporto alle normali condizioni. Entro una settimana lo scalo arriverà al 90% del suo utilizzo, se non oltre. La Regione, nella persona dell’assessore alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, e di intesa con il presidente, ha collaborato con la Sac per attivare i pullman per portare i viaggiatori negli altri aeroporti. Io vedo sempre il bicchiere mezzo pieno – sottolinea Amata – nel senso che, d’ora in avanti, la programmazione per accogliere più viaggiatori sarà ancora più veloce.
“Quest’anno la Sicilia è diventata una meta molto ambita e se lavoriamo bene, anche sul profilo infrastrutturale, nei prossimi anni avremo ancora più richieste – afferma ancora l’assessore. Gli incendi rappresentano una questione europea, non solo siciliana o italiana, a causa di temperature imprevedibili, ma anche qua la Regione è attiva con Protezione Civile, Vigili del Fuoco, volontari e Corpo Forestale, che attraverso le riunioni successive all’emergenza accertano cosa non ha funzionato. Le istituzioni si sono attivate immediatamente per le assunzioni nel Corpo Forestale, che ha bisogno di almeno 400 unità in più. Sono state chieste anche delle pene importanti per chi causa gli incendi in maniera volontaria perché si fa un danno non indifferente all’ambiente. Il tutto di pari passo con un monitoraggio continuo”.
Un mese “caldo” non solo per le temperature, in Sicilia. Che dovrà recuperare in “immagine” e “reputazione. “Con le associazioni stiamo facendo una campagna di comunicazione rassicurante perché i nostri servizi saranno di qualità – dice ancora Amata. Gli albergatori e i ristoratori hanno compreso il momento d’oro della Sicilia per il turismo e i numeri che prevediamo sono importanti. I danni di immagine sono evidenti, ma si deve fare una comunicazione sulla realtà attuale, anche perché c’è una stampa estera che sta facendo una campagna denigratori nei confronti della Sicilia per depistare il turismo. Noi dobbiamo unirci in maniera corale per fare un appello e mostrare una Sicilia che fa sognare. Questo è il messaggio che noi dobbiamo portare fuori”.
“Per destagionalizzare il turismo sto lavorando per realizzare una piattaforma con un calendario di eventi biennale visibile a tutti per far capire a qualsiasi viaggiatore cosa c’è da noi in ogni momento dell’anno. Si tratta di mettere in rete tutto partendo dalle sagre, dalle feste religiose, come il Mandorlo in Fiore o i carnevali importanti. Ci vuole una presa di posizione delle amministrazioni e di tutte le attività produttive perché il turista in Sicilia deve trovare i servizi aperti ed efficienti. Questi ragionamenti li stiamo già facendo con le associazioni di categoria e con le amministrazioni locali che condividono questo percorso. Il patrimonio che abbiamo dobbiamo sfruttarlo tutto l’anno – conclude – attraverso la creazione di un pacchetto turistico”.