Continuano a divampare incendi in Sicilia. Le richieste di soccorso arrivano continuamente da tutte le province. Soltanto nelle ultime ore le fiamme hanno devastato campi coltivati, abitazioni, strutture turistiche, riserve naturali. Complice anche il caldo torrido, con temperature fino a 50 °C che hanno segnato il nuovo record europeo. E la situazione non sembra destinata a migliorare, date le previsioni meteo per le prossime ore.
Un incendio con vari punti di fuoco minaccia alcune abitazioni a Pergusa (Enna), in contrada Parasporino, Cannavò e Jacopo.
Il fuoco sta risalendo la montagna verso il sito archeologico di Cozzo matrice. Sul posto sta già operando un elicottero e le squadre di terra della Forestale, vigili del fuoco e protezione civile. Due famiglie sono state fatte allontanare dalle abitazioni mentre preoccupa il fumo nero che si sta sviluppando.
Un inferno di fiamme e fumo ha avvolto Pergusa (Enna). Nonostante il lavoro incessante di due elicotteri e un Canadair le fiamme hanno circondato un residence con decine di edifici ed appartamenti. La gente è scappata da casa ed è per strada. Le fiamme hanno lambito l’hotel Garden mentre sono a poche decine di metri dal villaggio del fanciullo, una struttura che fino a qualche anno fa accoglieva orfani ed oggi in parte accoglie migranti. A lavoro decine di volontari, la Forestale, la protezione civile, i vigili del fuoco
Un incendio è divampato nella zona di contrada Calaforno, tra Monterosso Almoe Chiaramonte Gulfi. L’incendio sta interessando una vasta area dove si trovano colture, aziende zootecniche e, poco distante, l’area boschiva di Calaforno con un parco riserva ed una zona attrezzata, che è stata sgomberata. Sul luogo dell’incendio stanno lavorando i vigili del fuoco di Ragusa, le squadre S.A.B. (Squadre Antincendio Boschivo) di Monterosso Almo e Chiaramonte Gulfi, i volontari di protezione civile. È stato richiesto l’intervento dei Canadair poichè le fiamme si stanno espandendo rapidamente. Nella zona di Calaforno si trova anche una vasta area archeologica, con ipogei che si fanno risalire al 2500/3000 avanti Cristo fino al 1000 avanti Cristo.
Diversi gli incendi divampati nelle ultime ore in provincia di Palermo, sulle Madonie. I roghi sono a Polizzi Generosa, ancora a Petralia Soprana e Sottana, Altavilla Milicia e Giuliana. Non è stata disposta da parte delle squadre antincendio nessuna evacuazione nelle zone devastate dalle fiamme. Vigili del fuoco e forestali impegnati sono impegnati a spegnere i roghi alimentati anche dalle temperature roventi.
Nella notte le fiamme hanno coinvolto anche la zona di Geraci Siculo. Molte persone hanno perso aziende e hanno visto le fiamme arrivate fin dentro casa. Sul territorio hanno lavorato i vigili del fuoco, i forestali e il personale della protezione civile. Nel corso della notte sono andati in fiamme ettari di vegetazione anche a Piano Geli nella zona di San Martino delle Scale e a Montefiascone sempre nella zona di Monreale. Ieri i vigili del fuoco hanno fatto 100 interventi in Calabria e in Sicilia con Canadair della flotta area del Corpo nazionale ed elicotteri.
“Abbiamo mappato più di 40 cause alla base degli incendi boschivi: dalle ripuliture dei fondi, alle bruciature delle stoppe ai comportamenti dei piromani, che sono una percentuale residuale, al vandalismo. E’ capitato anche di giovani che hanno dato fuoco per vedere in azione la macchina dei soccorsi”. A spiegarlo all’ANSA è il colonnello Marco di Fonzo, comandante del Nucleo Informativo Antincendio Boschivo del Comando Carabinieri Tutela Forestale. E in merito ai roghi divampati in Italia dice: “Dal nostro osservatorio si registra un aumento significativo, ma non estremo. Un terzo per numerosità e dimensione riguarda Sicilia e Sardegna. Molto esposte in questo periodo dell’anno la Calabria e la Puglia”.
“Sono passati vent’anni da quando una legge, fortemente voluta dai Verdi, ha introdotto il reato di incendio boschivo, eppure non si è fatto nulla per aumentare le iniziative di prevenzione e rafforzare il controllo del territorio, ma, al contrario, la responsabilità principale di questa situazione è di chi ha deciso di sciogliere il Corpo Forestale dello Stato quando era Presidente del Consiglio Matteo Renzi: una scelta irresponsabile, che ha distrutto un patrimonio prezioso di esperienze, conoscenza del territorio e un presidio fondamentale nella lotta al fuoco”.
Così, in una nota, i co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli e Eleonora Evi. “E il Ministro Cingolani cosa fa? – concludono Bonelli ed Evi -. Si tratta dell’ennesima emergenza di cui il Ministro semplicemente non si occupa, mentre ha il dovere di intervenire, cancellando una volta per tutte la riforma Madia, presentando un provvedimento per ripristinare subito il Corpo Forestale dello Stato e vigilando sull’applicazione del catasto degli incendi “.