Incendio Ecomac, resi noti i risultati delle analisi Arpa

SIRACUSA – L’incendio di vaste proporzioni verificatosi nel capannone della Ecomac smaltimenti, sito in contrada San Cusumano nel territorio comunale di Augusta, ha destato grande preoccupazione tra gli abitanti del quadrilatero industriale Augusta-Siracusa-Priolo-Melilli. Una grande nube nera, difatti, si è alzata per diverse ore dall’impianto che si occupa dello smaltimento di carta e plastica provenienti dalla raccolta differenziata dei Comuni vicini.

L’intervento dei vigili del fuoco di Augusta, Lentini, Siracusa e Catania e l’utilizzo di un Canadair hanno consentito di domare l’incendio. L’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), intanto, ha reso noto i primi dati sulle analisi condotte dai tecnici per verificare le ricadute in atmosfera a seguito dell’incendio. L’Arpa fa presente che la relazione costituisce una prima analisi dei dati di qualità dell’aria relativamente agli inquinanti SO2 , NO2 , NMHC e benzene.

L’Arpa conclude che “I dati di qualità dell’aria rilevati, dal 12 agosto fino alle ore 10 del 23 agosto, dalle stazioni fisse di monitoraggio gestite da ArpaSicilia ubicate nell’Aerca di Siracusa non sembrano essere influenzati dall’incendio del 21 agosto all’interno dell’impianto Ecomac di Augusta. Si evidenzia che le stazioni di Belvedere, Melilli, Solarino hanno avuto una interruzione di alimentazione elettrica causata dalle avverse condizioni meteo occorse il 22 agosto e dunque a patire dalle ore 17 non hanno acquisito dati; la stazione di Augusta-Megara, che sulla base della direzione dei venti potrebbe aver risentito maggiormente dell’evento, non ha acquisito dati dalle ore 17 alle 20 del 22 agosto.

Saranno effettuati nei prossimi giorni ulteriori approfondimenti analizzando i dati di speciazione del particolato PM10 (metalli, IPA)”. Frattanto, in merito all’incendio dell’Ecomac, l’associazione Natura Sicula e il Coordinamento Punta Izzo Possibile hanno chiesto, attraverso una nota, “Trasparenza sui dati ambientali, sulle misure di sicurezza e sui controlli preventivi”.

“Ai cittadini e alle associazioni impegnate nella difesa dell’ambiente – scrivono – va riconosciuto il diritto di sapere se tutte le misure di sicurezza preventive erano state rese operative all’interno dell’impianto e se le azioni anti-incendio erano state correttamente pianificate e messe in atto in occasione dell’evento. Sulle istituzioni locali e regionali grava il compito di fornire una completa informazione sulle reali cause dell’incendio e sui controlli, preventivi e successivi, posti in essere dagli enti competenti”.

Pertanto Natura Sicula e il Coordinamento Punta Izzo Possibile “Per contribuire a far chiarezza e trasparenza sull’accaduto” hanno indirizzato una dettagliata istanza di accesso agli atti al Dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti, al Libero Consorzio di Siracusa, all’Arpa, al Comune di Augusta e alla Prefettura di Siracusa. “Tra le richieste rivolte agli enti – si legge – vi è quella di accedere ai piani di emergenza (interno ed esterno) dell’impianto Ecomac e di rendere noti non solo gli esiti delle analisi ambientali condotte a seguito dell’incendio, ma anche i verbali dei controlli periodici dalla data di messa in esercizio dell’impianto, nell’ambito dell’attività di vigilanza posta dalla legge a carico del Libero Consorzio di Siracusa, anche avvalendosi dell’Arpa Sicilia (art. 197, d.lgs. 152/2006)” .

“L’istanza di accesso civico – concludono le due associazioni – è stata anche trasmessa quale informativa alla Procura di Siracusa e al Nictas, allo scopo di fornire agli inquirenti elementi conoscitivi e dati amministrativi utili al prosieguo delle indagini”.

Luigi Solarino